Assegno unico universale
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Assegno unico universale: mini sconto sui bilanci

L’assegno unico universale per i figli a carico partirà a marzo 2022.

Il nuovo aiuto è rivolto a tutti i genitori con figli fino a 21 anni e riconosce un assegno che decresce all’aumentare dell’Isee.

La domanda per ottenere l’agevolazione dovrà essere presentata all’Inps in modalità telematica o tramite i patronati dal 1° gennaio di ciascun anno relativamente al periodo compreso tra marzo e il febbraio successivo.

La domanda potrà anche essere presentata entro giugno con decorrenza dal marzo precedente.

L’assegno unico è riconosciuto dall’Inps entro 60 giorni.

L’assegno unico avrà un impatto sui bilanci delle autonomie locali?

Sicuramente.

L’assegno unico esce dalla competenza del datore di lavoro; di fatto, esso supera le regole attuali sugli assegni per il nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico, oltre ad assorbire altri bonus.

Per il datore di lavoro pubblico – diversamente da quello privato, che oggi versa i contributi Cuaf all’Inps e recupera gli assegni anticipati in busta paga – si procede al pagamento diretto con oneri a proprio carico, senza il versamento di una contribuzione all’istituto di previdenza.

Di conseguenza, l’onere sembra trasferirsi dal bilancio della p.a. a quello dell’Inps senza che, allo stato attuale, sia prevista una misura di recupero sui datori pubblici.

Il vantaggio finanziario si riflette anche sul piano triennale del fabbisogno di personale, in quanto incide sul parametro di virtuosità correlato all’incidenza della spesa di personale sulle entrate correnti medie del triennio precedente.

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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 328 del 29/11/2021 pag. 31, “Con l’assegno unico mini sconto sui bilanci”
Autori: Tiziano Grandelli    Mirco Zamberlan

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