P.a.: la gestione degli assenti no green pass

Le Linee Guida sulla certificazione verde adottate col D.P.C.M. 12 ottobre 2021 forniscono gli strumenti per rimediare agli assenti no green pass della p.a. che possono comportare disfunzioni ai servizi.

In particolare ne indicano due:

1. la mobilità interna
2. le convenzioni tra enti

La mobilità interna, il temporaneo spostamento dei dipendenti da un ufficio all’altro in applicazione del principio dell’esigibilità di tutte le mansioni equivalenti nell’ambito del profilo professionale, non è di facile attuazione, soprattutto negli enti di medie e piccole dimensioni. Se poi i no green pass coprono anche ruoli infungibili, anche per gli enti con una maggiore dotazione organica non può essere di nessun aiuto.

Il D.P.C.M. propone, quindi, anche la possibilità di convenzioni tra enti, che possono essere attivate in via d’urgenza e senza particolari formalità, con una sorta di deroga alla competenza del consiglio comunale ad approvarle per facilitarne il ricorso.

In realtà questo tipo di convenzione veloce tra enti esiste già da tempo ed è l’istituto dello scavalco, regolato dall’art. 1, co. 124 della L. n. 145/2018, come previsto nell’art. 14 del CCNL 22.1.2004, che consiste nella convenzione tra uffici e non tra enti, per la condivisione di un dipendente che svolge la propria prestazione lavorativa in parte presso l’ente titolare del contratto di lavoro, in parte presso l’ente convenzionato.

Simili convenzioni richiedono comunque l’intesa tra enti e l’assenso dei dipendenti coinvolti.

Sono richieste:

1. l’analisi dei carichi di lavoro;
2. la possibilità concreta per l’ente che presta un proprio dipendente ad un altro di poterselo permettere;
3. l’attivazione di trattative che, per quanto informali, non possono essere né brevi, né scontate.

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