In merito alla domanda se sia possibile l’erogazione del buono pasto ai dipendenti ammessi alla fruizione del lavoro agile, l’Aran con il parere CFL 204/2023 ha risposto sottolineando una netta contrarietà.
Nello specifico, l’Aran evidenzia che l’assenza di vincoli di orario e di lavoro si mostra inconciliabile con la fruizione del buono pasto.
L’orientamento applicativo, invece, ha dato una risposta positiva per il “lavoro da remoto”.
Infatti, quest’ultimo avendo un vincolo di tempo e di luogo, risulta conciliabile con la fruizione del buono pasto.
Il parere dell’Aran ha smentito le posizioni della Funzione Pubblica sul buono pasto in smart working?
CFL 204 e le pronunce giurisprudenziali privano di pregio l’ambigua posizione di Palazzo Vidoni, esposta col parere DFP-0047621-P-10/06/2022, che si allinea alle indicazioni fornite dalla Funzione Pubblica tra il 2020 e il 2021.
Si legge, infatti, nelle conclusioni che “ciascuna amministrazione, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e gestionale, può assumere le decisioni più opportune in relazione all’attivazione o meno dei buoni pasto sostitutivi, alle conseguenti modalità di erogazione degli stessi, nonché all’attivazione di adeguate misure volte a garantire la verifica di tutte le condizioni e dei presupposti che ne legittimano l’attribuzione ai lavoratori, nel rispetto del vigente quadro normativo e contrattuale”.
L’evocazione dell’autonomia organizzativa e gestionale, nonché delle valutazioni di opportunità sull’attivazione o meno dei buoni pasto sostitutivi dà l’impressione che l’istituzione del buono pasto come sostitutivo del servizio di mensa possa essere deciso da ciascun ente, anche ai fini della regolazione del lavoro agile.
Tuttavia, l’Aran sempre nel parere smentisce che l’autonomia regolamentare possa spingersi nel disciplinare l’attribuzione del buono pasto agli smart workers.
Infine, è bene ricordare che le amministrazioni non dispongono dell’autonomia organizzativa per poter stabilire di assegnare ticket al di fuori dei presupposti connessi.
Cioè l’impossibilità di fruire del pasto nella pausa di segmenti fissi di lavoro ed in sedi distanti dall’abitazione.
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Fonte: Italia Oggi n. 15 del 18/01/2023 pag. 35 “P.a., smart working senza ticket”
Autore: Luigi Oliveri