Il regime delle inconferibilità
Affari Generali

Un colpo doppio (e giusto) al blocco degli incarichi

Il regime delle inconferibilità per gli amministratori e le società dei Comuni e delle Province viene superato.

In pratica, la legge di conversione del Milleproroghe abroga il regime delle inconferibilità previsto dal decreto Anticorruzione per gli amministratori e le società degli enti locali

Pertanto,  si rimuove l’impossibilità, per gli ex amministratori di tali enti, di essere nominati in qualche p.a. (anche per incarichi dirigenziali a cui si accede con concorso).

La Legge n. 15/2025 interviene in questo senso assestando un doppio colpo al blocco degli incarichi.

Il regime delle inconferibilità: le novità della legge di conversione del decreto Milleproroghe?

In particolare, le novità introdotte in sede di conversione del Milleproroghe sono:

– l’abrogazione dell’art. 7, co. 2 del D.Lgs. n. 39/2013.

Pertanto, viene cancellato, il divieto (anche) per ex amministratori locali di ambire a incarichi amministrativi di vertice/dirigenziali negli enti locali e di amministrazione in enti pubblici o società pubbliche provinciali o comunali;

– la proroga, per tutto il 2025, dell’inapplicabilità dell’art. 7, co. 1 del D.Lgs. n. 39 ai consiglieri di Comuni e associazioni di Comuni con più di 15mila abitanti.

In questo modo, essi, potranno accedere agli incarichi amministrativi di vertice e dirigenziali della regione, di amministratore di ente pubblico di livello regionale e di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale.

Tuttavia, resta in vigore il regime di inconferibilità di livello regionale anche se la stessa Anac aveva suggerito di adeguarlo al dettato della Corte costituzionale.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Il Sole 24 Ore n. 61 del 03/03/2025 pag. 25
Autore: Stefano Pozzoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.