Il D.L. P.A. prevede il ritorno della figura dei direttori generali per gli enti colpiti dai terremoti. Per la sua conversione in legge è già pronto un emendamento per estendere tale possibilità anche a tutti i comuni con almeno 50.000 abitanti.
Sarebbe l’occasione di rivedere, almeno in parte, la disciplina che quindici anni ha portato alla soppressione di tale figura nei comuni con meno di 100.000 abitanti (art. 2, co. 186, lett. d), Legge n. 191/2009, modificato dall’art. 1, co. 1-quater, lett. d), Legge n. 42/2010).
Direttori generali: si prova a rintrodurli anche nei comuni con 50mila abitanti
L’art. 8, co. 2, del D.L. n. 25/2025, infatti, modifica la norma del 2010 stabilendo che i direttori generali possono essere previsti anche nei comuni capoluogo di provincia compresi nei crateri del sisma 2009 e del sisma 2016 “al fine di gestire la conclusione del processo di ricostruzione, per il periodo dal 2025 al 2030”.
Si tratta di un primo passo poiché l’esame in Parlamento del ddl di conversione del decreto P.A. ospita un emendamento finalizzato a modificare l’art. 8, co. 2, che dispone che all’art. 2, co. 186, lett. d), della Legge n. 191/2009, dopo le parole: “tranne che nei comuni con popolazione” si aggiungano “superiore a 50.000 abitanti e nei comuni capoluogo di provincia”.
Di conseguenza, si segnala la volontà di espandere la possibilità, per i comuni, di incaricare il direttore generale, consentendo tale facoltà a tutti i municipi capoluogo (a prescindere dalla dimensione demografica) e agli enti locali con almeno 50.000 abitanti.
Fonte: Italia Oggi n. 74 del 28/03/2025 pag. 36 “Direttori generali verso il ritorno”
Autore: Luigi Oliveri