Per contrastare l’evasione di tributi comunali, la riforma del fisco locale prevede più incentivi per il personale che si dedica fruttuosamente, appunto, al recupero dell’evasione di tali tributi.
I sindaci hanno indicato i (tanti) punti sui quali dovrà svolgersi il confronto con il Governo in merito alla riforma del fisco locale.
L’Anci attraverso un documento evidenzia tale indicazione dei sindaci.
La condizione preliminare per avviare le trattative è una “indicazione chiara”.
Nello specifico, la questione sollevata più rilevante riguarda i premi per gli uffici tributari dei comuni.
L’obiettivo che si vuole raggiungere è il recupero del “tax gap”, ossia la forbice, sempre più ampia, fra ciò che gli enti dovrebbero incassare e ciò che incassano realmente.
Oggi la materia è disciplinata dal comma 1091 della Legge n. 145/2018.
Cosa propone l’Anci per contrastare l’evasione?
Al fine di contrastare l’evasione, l’Anci propone l’eliminazione dei vincoli derivanti dall’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto nei termini.
Comunque, è necessaria l’avvenuta approvazione di tali documenti, anche se in ritardo.
Infatti, la tardiva approvazione dei documenti contabili né ostacola gli incentivi e né produce conseguenze sullo svolgimento dell’attività di recupero dell’evasione.
Tale attività deve essere prioritaria e di primaria importanza per le amministrazioni comunali ai fini della sostenibilità dei propri bilanci.
L’ammontare dell’incentivo, invece, è soggetto ad un doppio limite:
- uno sulle risorse utilizzabili ai fini della costituzione del fondo incentivante (massimo 5% delle maggiori entrate riscosse su Imu e Tari);
- l’altro sulla percentuale distribuibile ai dipendenti, in ragione del rispettivo trattamento economico.
Nella proposta dell’Anci, il primo limite rimane invariato, mentre il secondo è elevato al 50% della retribuzione tabellare.
Fonte: Italia Oggi n. 148 del 25/06/2025 pag. 36 “Più incentivi per il contrasto all’evasione”
Autore: Alberto Barbero