Il pagamento dell’Imu: se il padre deceduto lascia la sua quota della casa ai tre figli, questi ne diventano comproprietari e devono pagare l’Imu.
A stabilirlo è la Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, con l’ordinanza n. 11095/2025.
Se il padre deceduto lascia la sua quota della casa ai tre figli, questi ne diventano comproprietari, ciascuno per un terzo, e devono pagare l’Imu sull’immobile; la seconda moglie del de cuius, infatti, non può vantare alcun diritto reale sul cespite in quanto coniuge superstite, mentre i figli, a suo tempo, avevano già ereditato parte del bene dalla madre (la prima moglie del de cuius).
Il pagamento dell’Imu: i soggetti interessati
Nel caso in esame, la Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso del Comune, ha deciso di rigettare l’originario ricorso dei contribuenti, cioè, i figli del de cuius, che chiedevano il rimborso di due annualità dell’Imu.
Il giudice di secondo grado, infatti, ha sbagliato a ritenere che la seconda moglie dell’uomo abbia acquistato, a titolo di legato per legge, il diritto di abitazione nella casa adibita a residenza familiare.
Ciò perché l’immobile non apparteneva in via esclusiva al defunto, né era in comproprietà fra l’uomo e la seconda moglie: la casa, in origine, era di proprietà della prima moglie, morta la quale, la suddetta proprietà passa al vedovo (per 12/18) e ai tre figli (ciascuno per 6/18).
Il padre, tuttavia, ha fatto testamento in favore dei figli, i quali sono diventati così proprietari ciascuno di terzo dell’immobile, e quindi, obbligati al versamento dell’imposta.
Fonte: Il Sole 24 Ore del 28/04/2025 n. 116 pag. 27 “Sblocca stipendi, sugli aumenti l’incognita dei vecchi tetti di spesa”
Autore: Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan