Il pagamento dell’Imu: se il padre deceduto lascia la sua quota della casa ai tre figli, questi ne diventano comproprietari e devono pagare l’Imu.
A stabilirlo è la Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, con l’ordinanza n. 11095/2025.
Se il padre deceduto lascia la sua quota della casa ai tre figli, questi ne diventano comproprietari, ciascuno per un terzo, e devono pagare l’Imu sull’immobile; la seconda moglie del de cuius, infatti, non può vantare alcun diritto reale sul cespite in quanto coniuge superstite, mentre i figli, a suo tempo, avevano già ereditato parte del bene dalla madre (la prima moglie del de cuius).
Il pagamento dell’Imu: i soggetti interessati
Nel caso in esame, la Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso del Comune, ha deciso di rigettare l’originario ricorso dei contribuenti, cioè, i figli del de cuius, che chiedevano il rimborso di due annualità dell’Imu.
Il giudice di secondo grado, infatti, ha sbagliato a ritenere che la seconda moglie dell’uomo abbia acquistato, a titolo di legato per legge, il diritto di abitazione nella casa adibita a residenza familiare.
Ciò perché l’immobile non apparteneva in via esclusiva al defunto, né era in comproprietà fra l’uomo e la seconda moglie: la casa, in origine, era di proprietà della prima moglie, morta la quale, la suddetta proprietà passa al vedovo (per 12/18) e ai tre figli (ciascuno per 6/18).
Il padre, tuttavia, ha fatto testamento in favore dei figli, i quali sono diventati così proprietari ciascuno di terzo dell’immobile, e quindi, obbligati al versamento dell’imposta.
Fonte: Il Sole 24 Ore del 28/04/2025 n. 116 pag. 27 “Sblocca stipendi, sugli aumenti l’incognita dei vecchi tetti di spesa”
Autore: Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan


A seguito del decesso di mio padre gli immobili interessati (due A7 che chiameremo per comodità A7 Alpha e A7 Bravo, un C6, un A3 ed un C1) sono stati ereditati, come da visure, in misura del seguente possesso: per l’ A7 Alpha 1/3 madre, 1/3 figlio (il sottoscritto scrivente) e 1/3 altro figlio (mio fratello); stesse quote per ciascuno dei i restanti immobili A7 Bravo, al C6, all’ A3 e al C1.
Nel contesto sopra riportato mia madre, in quanto consorte superstite, avendone i requisiti, ha acquisito il diritto di abitazione nell’ A7 Alpha in cui ha sempre vissuto con mio padre . All’ A7 Alpha si aggiunge il C6 in quanto pertinenza dello stesso A7 Alpha . Ne è conseguito che per quanto riguarda l’ A7 Alpha (ed il C6 ) sia mia madre (prima casa) che il sottoscritto e l’ altro figlio NON PAGHIAMO IMU.
Per quanto riguarda l’ A7 Bravo l’ altro figlio avendone i requisiti (residenza e trattandosi di prima casa) non paga IMU; diversamente sia il sottoscritto che mia madre non abbiamo i requisiti per la prima casa in quanto siamo già in possesso di una prima casa (il sottoscritto a Pisa dove risiede e mia madre a seguito del diritto di abitazione acquisito quale consorte superstite). Per quanto riguarda quindi l’A7 Bravo, l’altro figlio con i requisiti per la prima casa non paga IMU che invece viene pagato da mia madre e dal sottoscritto ciascuno secondo la propria quota di 1/3 .
Il quadro si completa considerando l’ A3 ed il C1. Mia madre, il sottoscritto e l’ altro figlio pagano 1/3 dell’ IMU ciascuno sia per l’ A3 che per il C1. Inoltre solo mia madre ed il sottoscritto continueremo a pagare 1/3 di IMU ciascuno relativo all’ A7 Bravo
Recentemente è stata ritrovata la dichiarazione di successione. Nella parte relativa alle osservazioni viene riportato, riferendosi all’ A7 Alpha, che trattasi di “abitazione adibita a prima casa per … ” mia madre superstite e riferendosi all’ A7 Bravo che trattasi analogamente anch’esso di “abitazione adibiita a prima casa per…” per l’ altro figlio.
Sarei davvero grato se potessi avere un riscontro circa la correttezza o meno delle modalità/procedure applicate prima del ritrovamento della dichiarazione di successione e, se possibile un parere circa quanto riportato nella dichiarazione ed eventualmente come procedere.
Nel ringraziare mi scuso per la lunghezza.
Roberto