La Nota MEF n. 158/2025, elaborata nell’ambito del progetto europeo SRSS/SC2022/119, fornisce un quadro dettagliato agli enti locali per accompagnarli nell’avvio della contabilità Accrual garantendo metodo, coerenza e sostenibilità.
Una vera e propria trasformazione organizzativa che investe regolamenti, sistemi informativi, ruoli e responsabilità.
A tal proposito, è bene evidenziare che con il rendiconto 2025 si avvia la fase pilota, che richiede alle amministrazioni coinvolte la ricognizione e rivalutazione del patrimonio immobiliare e mobiliare. In base allo standard ITAS 4 e al Quadro concettuale, questa attività implica la classificazione e la valutazione sistematica dei beni posseduti o controllati, a partire da inventari incompleti o non strutturati.
Procedendo nella lettura della nota Mef, si apprende che, in assenza di dati attendibili, i beni devono essere inventariati, ma non iscritti in bilancio. E questa differenziazione permette di separare il patrimonio censito da quello contabile, evitando quindi forzature valutative e garantendo invece l’affidabilità dell’informazione patrimoniale.
Il piano d’azione delineato dal Mef prevede una serie di interventi integrati:
- aggiornamento dei regolamenti su inventariazione e contabilizzazione,
- revisione dei sistemi informativi gestionali,
- riorganizzazione dei processi amministrativi legati alla gestione dei beni.
Questi interventi sono necessari per assicurare la coerenza tra rilevazione, valutazione ed esposizione in bilancio.
Contabilità Accrual: ecco il quadro metodologico per gli enti locali
E’ utile sottolineare che il Decreto 6 agosto 2025 definisce i requisiti minimi dei sistemi informativi, che dovranno essere in grado di:
- integrare dati contabili ed extracontabili,
- gestire le variazioni patrimoniali e
- dialogare in modo diretto con la banca dati DE-MEF.
Un’attenzione particolare va riservata agli asset più rilevanti, cioè gli immobili censiti dal Mef, i beni demaniali, le infrastrutture pubbliche e il patrimonio culturale.
Per i beni culturali e le infrastrutture, la Nota fornisce linee guida specifiche, coerenti con gli standard internazionali, che consentono di gestire le complessità valutative in modo strutturato e documentato.
Essa precisa che la qualità del dato patrimoniale rappresenta la svolta per costruire bilanci affidabili, trasparenti e comparabili a livello europeo. Ciò richiede un approccio integrato tra normativa, tecnologia e organizzazione, capace di valorizzare le competenze interne e promuovere la collaborazione tra uffici.
In conclusione, è bene precisare che l’inventariazione Accrual è un processo di responsabilizzazione, il quale richiede scelte consapevoli, documentate e coerenti, orientate alla qualità, trasparenza e sostenibilità della contabilità pubblica. La sua corretta attuazione rappresenta il fondamento di una PA moderna, capace di misurare e rappresentare in modo fedele il valore reale del patrimonio pubblico.
Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 13/10/2025 “Accrual, dal censimento al bilancio: come impostare l’inventariazione nei Comuni”
Autore: Andrea Biekar Patrizia Ruffini