La preintesa del CCNL
Personale Enti Locali

Contratto, l’inflazione asciuga i nuovi differenziali di stipendio

La preintesa del CCNL 2022/2024 delle Funzioni Locali , rende più pesanti le buste paga dei lavoratori del settore.

Gli aumenti vanno dai 113,51 Euro per gli operatori fino ai 144,11 Euro per i funzionari.

Tuttavia, l’ipotesi di contratto non copre gli effetti dell’inflazione e la perdita di potere d’acquisto che intanto si è verificata nel triennio.

La preintesa, per la prima volta,  prevede degli aumenti dopo l’introduzione del nuovo ordinamento professionale regolamentato nel triennio 2019-2021.

Nel vecchio sistema di classificazione, lo stipendio era costituito da due elementi; il tabellare iniziale e la progressione economica orizzontale e, in passato, entrambe queste componenti erano rivalutate in sede di rinnovo contrattuale.

Con la firma della ipotesi di CCNL, però, l’incremento è concentrato solo sul tabellare iniziale e non riguarda le vecchie progressioni.

La preintesa del CCNL e gli effettivi aumenti

In pratica, per un dipendente inquadrato nella precedente posizione di sviluppo C5 la progressione annua ammonta a 2.813,34 Euro; considerando che l’inflazione dal 2021 al 2024 è pari al 16,7%, la perdita di potere d’acquisto su questo elemento retributivo corrisponde a 469,83 Euro.

In altri termini, l’aumento annuo riconosciuto in sede di rinnovo, pari a 1.726,53 Euro, viene eroso, per il 27%, dalla mancata rivalutazione della progressione.

Tuttavia, le sorprese, negative non sono finite e riguardano soprattutto i dipendenti che hanno più anzianità di servizio e che si trovano ai livelli più elevati della carriera professionale.

Il contratto 2019-2021 aveva a suo tempo introdotto i nuovi differenziali stipendiali che andavano, di fatto, a sostituire le vecchie progressioni, seppure con alcuni elementi innovativi.

Anche in questo caso, però si tratta, di una parte dello stipendio non oggetto di rivalutazione.

Sempre con riferimento all’esempio del dipendente C5, si potrebbe ipotizzare che quest’ultimo abbia beneficiato di un differenziale con decorrenza dal 2023: tale aumento viene però eroso da una inflazione complessiva del 6,7% per il biennio 2023-2024, equivalente a circa 50 Euro annui; se questi vengono aggiunti a quelli della vecchia progressione, la perdita di potere d’acquisto complessiva consuma circa il 30% dell’aumento contrattuale.

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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 310 del 10/11/2025 pag. 27
Autori: Tiziano Grandelli    Mirco Zamberlan

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