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Fcde da calcolare sui residui attivi iniziali

La Sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei conti, con la deliberazione n. 149/2024, ha precisato che per calcolare il fondo crediti di dubbia esigibilità bisogna prendere in considerazione i residui attivi iniziali di ogni anno.

Nel caso esaminato con la deliberazione n. 149/2024, la Sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei conti, confrontando i dati esposti dal comune e quelli tratti dalla banca dati delle amministrazioni pubbliche, ha rilevato che l’ente, ai fini del calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, non ha preso in considerati i residui iniziali di ciascun anno, bensì i minori importi dei residui attivi di ciascun anno al netto delle cancellazioni effettuate nell’ambito dell’ultima revisione ordinaria annuale. In sostanza, per determinare il fondo crediti di dubbia esigibilità, si era tenuto conto soltanto dei residui che risultavano ancora conservati alla data del calcolo.

Fcde: i chiarimenti della Corte dei conti

Secondo la Sezione, tale modalità di calcolo sovrastima la capacità di riscossione, perché sconta gli effetti della successiva cancellazione di residui attivi ritenuti insussistenti o inesigibili. Tale modus operandi conduce pertanto a sottostimare gli accantonamenti.

Inoltre, i magistrati contabili hanno ricordato che, per calcolare il fondo crediti di dubbia esigibilità è necessario:

1) determinare, per ciascuna categoria di entrata che può dare luogo a crediti di dubbia e difficile esazione, l’importo dei residui conservati al termine dell’esercizio appena concluso, a seguito dell’operazione di riaccertamento ordinario;

2) calcolare, in corrispondenza di ciascuna entrata, la media del rapporto tra gli incassi in conto residui e l’importo dei residui attivi all’inizio di ogni anno, negli ultimi cinque esercizi;

3) applicare all’importo dei residui conservati una percentuale pari al complemento a cento delle predette medie.

È opportuno sottolineare, infine, che le indicazioni dei magistrati piemontesi hanno una valenza generale.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Italia Oggi n. 240 del 11/10/2024 pag. 35
Autore: Matteo Barbero

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