Dal 1° gennaio 2025 si applica il bonus sociale rifiuti previsto dall’articolo 57-bis, comma 2, del D.L. n. 124/2019.
Con il D.P.C.M. 21 gennaio 2025, n. 24 sono stati individuati i principi e i criteri per la definizione delle modalità applicative delle agevolazioni tariffarie in favore degli utenti domestici del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in condizioni economico-sociali disagiate.
A chi è rivolto il bonus Tari?
Il bonus sociale per i rifiuti è riconosciuto a un’unica fornitura degli utenti domestici il cui nucleo familiare abbia un Isee non superiore a 9.530 euro, elevato a 20mila euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. Tale bonus, che viene riconosciuto automaticamente, consiste in una riduzione del 25 per cento della Tari o della tariffa corrispettiva.
Nell’attesa dell’emanazione del predetto Dpcm, molti Comuni hanno regolamentato proprie agevolazioni. Si tratta di scelte legittimate dal comma 660 della Legge n. 147/2013, secondo cui i Comuni possono prevedere, con regolamento, ulteriori riduzioni ed esenzioni rispetto a quelle già disciplinate dalla normativa dettata in materia Tari.
I Comuni, quindi, dovranno decidere se confermare o meno le proprie agevolazioni. Considerando che, ai sensi dell’articolo 3, comma 5-quinquies, del D.L. n. 228/2021, le tariffe ed i regolamenti Tari e tariffa corrispettiva devono essere approvati entro il 30 aprile, salvo che il termine di approvazione dei bilanci sia spostato a data successiva.
Infine, i Comuni, in attesa di un’eventuale proroga, dovranno comunque essere pronti a prendere tale decisione entro il 30 aprile.
Fonte: Il Sole 24 Ore n. 82 del 24/03/2025 pag. 25
Autore: Pasquale Mirto