In merito agli straordinari da pagare, la Corte di Cassazione, in alcune recenti pronunce come, da ultimo, l’ordinanza del 26 febbraio 2025, n. 4984, ha stabilito che i compensi per il lavoro straordinario vanno comunque riconosciuti ai dipendenti pubblici, anche se le autorizzazioni sono state rilasciate in modo irregolare o, di fatto, anche se non vengono utilizzati strumenti di rilevazione automatica delle presenze.
Si tratta di un cambio di rotta significativo da parte della Corte di Cassazione.
Soprattutto perché in passato i giudici avevano sempre richiesto che vi fosse un’autorizzazione rilasciata nel rispetto dei canoni previsti dalla normativa.
Quali effetti producono le irregolarità nel rilascio dell’autorizzazione?
Le irregolarità nel rilascio dell’autorizzazione producono effetti in termini di una possibile maturazione di responsabilità amministrativa in capo al dirigente, il quale, peraltro viene stimolato a svolgere in modo sempre più incisivo il proprio ruolo.
In tutte le decisioni della Corte si dettano gli stessi principi di diritto a cui i giudici devono adeguarsi nell’esame delle controversie sulla remunerazione dello straordinario, anche in caso di autorizzazione rilasciata in modo irregolare.
Tali principi dicono che il consenso del dirigente è necessario, ma può risultare anche in modo implicito o dal fatto che l’ente non abbia assunto iniziative perché il dipendente non svolgesse le prestazioni e che l’autorizzazione si deve intendere rilasciata nel caso in cui sia coerente con la volontà del soggetto preposto.
La prova del consenso dell’ente può essere fornita tramite testimoni e l’assenza di strumenti automatizzati di rilevazione delle presenze, nonostante le espresse previsioni dell’articolo 3, comma 83, della Legge n. 244/2007 non esclude il diritto alla percezione di tale compenso.
L’evoluzione della giurisprudenza della Cassazione ha un rilievo assai importante e può determinare conseguenze assai rilevanti in molte amministrazioni.
Aumentano in primo luogo i presupposti per la erogazione dei compensi per il lavoro straordinario.
Si tratta di indicazioni che si fondano:
- sulla privatizzazione del rapporto di lavoro;
- sulla valorizzazione del ruolo dei dirigenti come soggetti dotati dei poteri e delle competenze del privato datore di lavoro.
In particolare, sono elementi che prendono sempre più piede rispetto alle specificità derivanti dalla natura pubblica del datore di lavoro.
Tutto ciò è dimostrato dal fatto che prevale il dato di fatto su quello formale.
Fonte: Il Sole 24 Ore n. 68 del 10/03/2025 pag. 23
Autore: Arturo Bianco