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Fisco

Accertamenti esecutivi comunali, nuove incertezze

Il Dipartimento delle Finanze, in occasione di Telefisco 2022, ha fornito alcuni chiarimenti sugli accertamenti esecutivi comunali e sulle novità in vigore dal 1° gennaio.

Gli atti di accertamento esecutivo comunale presentano differenze significative in riferimento al soggetto scelto dal Comune per la riscossione coattiva in termini di:

  • oneri della riscossione;
  • interessi di mora.

Fino al 2021 un accertamento esecutivo, affidato a un concessionario privato o riscosso direttamente, era soggetto a un onere della riscossione del 6%, con un massimo di 600 euro. Se affidato all’Agenzia delle entrate era soggetto all’onere percentuale ma senza tetto massimo.

Cosa prevede la Legge di bilancio 2022 per gli accertamenti esecutivi comunali?

Per il 2022 è prevista l’eliminazione degli oneri di riscossione per i carichi affidati dal 1° gennaio 2022, con un onere a carico del Comune dell’1%.

Il comune nel proprio atto di accertamento:

  • non deve indicare alcun onere della riscossione, se procede con l’affidamento all’Agenzia delle entrate;
  • deve continuare a indicare il 3-6%, se riscuote direttamente o tramite concessionario privato.

In questo modo la situazione si complica perché, se per i contribuenti morosi è più economico l’affidamento all’Agenzia delle entrate, per i Comuni è, invece, più costoso.

Per quanto riguarda i solleciti di pagamento, essi sono di competenza comunale e devono essere inviati per importi fino a 10mila euro prima di attivare le procedure cautelari o esecutive.

Secondo i tecnici del Ministero dell’economia devono essere effettuati prima dell’affidamento del carico all’Agenzia delle entrate, ma tale interpretazione non convince.

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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 07/02/2022
Autore: Pasquale Mirto

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