Performance: il Ministro per la P.A., Zangrillo, ha firmato la nuova direttiva in materia di misurazione e valutazione dei risultati ottenuti da dipendenti e dirigenti pubblici
Il documento vuole estendere gli strumenti di valutazione della performance abbandonando una certa visione strettamente “gerarchica”.
La valutazione dei risultati, infatti, appare come “calata dall’alto”.
In pratica, la valutazione viene effettuata dalle figure di vertice, nei confronti dei valutati, in modo unidirezionale; ed inoltre, non sempre si tiene conto di come è percepita l’attività amministrativa dai principali destinatari, ossia, i cittadini e le imprese.
Quali sono i contenuti della nuova direttiva sulla performance?
In primo luogo, la direttiva specifica che la valutazione non va vista come uno strumento per giudicare, ma come una leva per il costante miglioramento dei risultati.
Pertanto, gli strumenti indicati alle amministrazioni sono molteplici:
- l’abbandono della sola valutazione del superiore gerarchico;
- la differenziazione degli esiti della valutazione;
- l’utilizzo di momenti di confronto ed armonizzazione dei criteri valutativi.
Ed inoltre, la direttiva suggerisce anche di non fermarsi agli istituti ordinari previsti da leggi e contratti, cioè i premi economici, introducendo forme di pubblico riconoscimento nei confronti dei dipendenti che si siano particolarmente distinti per il conseguimento dei risultati.
L’indicazione principale è di raccogliere anche dai dipendenti delle strutture le loro valutazioni sulle capacità operative dei dirigenti.
Ed infine, è opportuno sentire l’opinione dei cittadini, avvalendosi anche del loro contributo nella valutazione dei risultati,
Di conseguenza, ciò consente di scongiurare il rischio che tutta la procedura di valutazione si riduca ad una mera prassi burocratica.
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Fonte: Italia Oggi n. 283 del 01/12/2023 pag. 34
Autore: Luigi Oliveri