Dopo la lettura degli ITAS emergono alcuni dubbi in merito alla contabilizzazione dei contributi agli investimenti.
È opportuno procedere con alcuni approfondimenti della nuova contabilità Accrual.
In particolare, alcuni chiarimenti sono necessari con riferimento alla corretta contabilizzazione di alcuni fatti gestionali.
A seguito della lettura degli ITAS emergono alcuni dubbi in merito alla contabilizzazione dei contributi agli investimenti.
Infatti, nell’ITAS 9, dedicato ai ricavi, i contributi agli investimenti non vengono riportati tra le casistiche dei proventi, neanche come quote annuali.
La mancata inclusione dei contributi agli investimenti nelle casistiche dei proventi cosa comporta?
Tale situazione sembra favorire la tesi patrimoniale, che considera i trasferimenti in conto investimenti come poste del Patrimonio Netto (conferimenti).
In tal modo, non si verrebbe più a creare una neutralizzazione degli ammortamenti dei beni d’investimento finanziati con contributi (che costituiscono la maggior parte degli investimenti), come avviene attualmente.
I dubbi, però, sorgono dalla lettura dell’ITAS 17, dedicato a ratei e risconti, e alle relative linee guida.
In particolare, si legge che: “Le operazioni cui ratei e risconti si riferiscono possono derivare da atti assunti da altra amministrazione, quali ad esempio trasferimenti ricevuti o erogati, in conto esercizio e in conto investimenti (si rinvia all’ITAS 9 – Ricavi, proventi e lavori in corso su ordinazione per il trattamento contabile di tale fattispecie ed alle relative linee guida)“.
Pertanto, sarebbe necessario procedere all’integrazione dell’ITAS 9 ovvero alla modifica delle linee guida relative a ratei e risconti.
Le perplessità aumentano a seguito dell’esame del piano dei conti approvato, almeno nella versione di dicembre 2023, laddove tra i ricavi vi sono indicati i mastri e conti relativi a “Trasferimenti attivi in conto investimenti – quota annuale” e “Trasferimenti attivi in conto investimenti – Totale”.
Nel caso in cui prevalesse la teoria di considerare i contributi agli investimenti come conferimenti, risulterebbe chiaro che l’unico modo per coprire gli ammortamenti senza creare perdite di esercizio sarebbe quello di aumentare il margine tra entrate (ricavi/proventi) e uscite (costi/oneri), garantendo così l’integrità futura del patrimonio.
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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 12/07/2024 “Accrual, la contabilizzazione dei contributi agli investimenti impatta sul risultato di esercizio”
Autori: Andrea Biekar Ettore Jorio