A seguito della vicenda dei cosiddetti “impianti minimi” che ha influito sulla costruzione dei Pef, l’art. 7 del D.L. n. 39/2024 ha prorogato al 30 giugno il termine di approvazione per i Comuni dei piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, delle tariffe Tari e relativi regolamenti e delle tariffe corrispettive.
Le dinamiche di costruzione e validazione del Pef, nonostante sono tutte fondate su un’unica metodologia di matrice Arera, in realtà registrano applicazioni diversificate.
La riscossione ordinaria della Tari in molte zone dell’Italia non arriva al 60% e, nonostante ciò, non si registra una gran volontà di recupero dell’evasione. Si preferisce (illegittimamente) scaricare l’ammanco sul bilancio comunale, violando le disposizioni che impongono di garantire la copertura dei costi con le entrate tariffarie e non con altre risorse.
E’ vero che il sistema consente di considerare le quote non riscosse inserendo tra i costi del Pef fino all’80% dell’accantonamento all’Fcde nel bilancio comunale, ma questo determina un aumento della tariffa. Pertanto spesso gli enti si preferiscono imboccare la strada che può portare al dissesto.
Tariffe Tari: ecco la situazione per il 2024
Nel 2024 si sono aggiunte delle nuove problematiche, collegate alle componenti perequative:
- 0,10 euro per i rifiuti accidentalmente pescati;
- 1,50 euro per gli eventi eccezionali e calamitosi.
E anche in questi casi vi sono norme non chiare e assenza di indicazioni puntuali:
- la prima questione attiene al problema se i Comuni e i gestori della tariffa corrispettiva dovranno riversare le due quote considerando quanto riscosso o quanto richiesto ai contribuenti, che si riflette sulle modalità di registrazione nei bilanci. Il principio contabile applicato della competenza finanziaria (allegato A2 del D.Lgs. n. 118/2011) comprende questa tipologia di transazioni fra le partite di giro. Ma se le quote perequative non incassate dovessero essere riversate si potrebbe ritenere che gli incassi vadano tra le entrate “tributarie”;
- un’altra questione riguarda se le quote sono soggette a Iva. Per questo alcuni gestori della tariffa corrispettiva hanno formulato interpello alle Entrate, e si è in attesa della risposta.
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Fonte: Il Sole 24 ore del 17/06/2024 n. 166 p. 27 “Tariffe della Tari con tripla incognita nei piani da chiudere entro fine mese”
Autore: Pasquale Mirto