Piano annuale dei flussi di cassa
Contabilità Enti Locali

Piano annuale dei flussi di cassa entro febbraio

Il piano annuale dei flussi di cassa deve essere predisposto seguendo il modello pubblicato da Arconet.

In particolare, sono state predisposte due versioni del modello:

  • una per gli enti che adottano la contabilità finanziaria,
  • l’altra per quelli che invece adottano la contabilità economico-patrimoniale.

Per attuare la riforma 1.11 del PNRR e ridurre i tempi di pagamento, le giunte comunali e i presidenti di Provincia devono approvare il prospetto preparato dal responsabile finanziario in collaborazione con i responsabili di entrate e spese.

Per la parte corrente si farà riferimento allo storico, mentre per il conto capitale i responsabili devono individuare i trimestri in cui si prevede di riscuotere le diverse entrate iscritte a bilancio e di pagare le spese, in particolare i Sal delle opere in fase di realizzazione.

Le entrate a residui e quelle di competenza, oggetto di svalutazione, vanno depurate dal Fcde.

La connessione tra il preventivo ed il piano annuale dei flussi di cassa

Gli enti che hanno approvato il preventivo devono garantire la coerenza con le previsioni di cassa del bilancio; eventuali modifiche possono essere effettuate nella stessa seduta di giunta che adotta il piano.

A tal proposito, è bene precisare che il fondo cassa iniziale è quello effettivo.

Il confronto tra le previsioni 2025 e gli andamenti 2023 considera per il 2023 incassi e pagamenti Siope.

Nella delibera di approvazione è utile prevedere l’invio all’organo di revisione e ai responsabili dei servizi.

Al termine di ciascun trimestre, il responsabile finanziario dovrà comunicare gli aggiornamenti alla giunta.

In particolare, è importante sottolineare la distinzione tra il piano annuale dei flussi di cassa che rappresenta uno strumento di prevenzione per il rispetto dei tempi di pagamento e l’accantonamento al fondo garanzia debiti commerciali che rappresenta la sanzione obbligatoria per tutti gli enti che, al 31 dicembre 2024, non hanno rispettato il pagamento nei termini o non hanno ridotto del 10% il debito commerciale registrato a fine 2023 (se questo supera il 5% delle fatture 2024).

Infine, è utile ricordare che i parametri di riferimento sono determinati dalla piattaforma della Ragioneria Generale dello Stato.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Il Sole 24 Ore n. 47 del 17/02/2025 pag. 23
Autori: E.Bru.    P.Ruf.

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