Il nuovo CCNL dirigenti-segretari 2019-2021: gli effetti del nuovo contratto saranno visibili già dal mese prossimo.
Gli enti, per dare applicazione al nuovo contratto, siglato il 16 luglio, devono procedere:
– all’erogazione degli aumenti contrattuali e degli arretrati;
– alla rideterminazione del fondo per la contrattazione decentrata;
– alla nomina della delegazione trattante di parte pubblica;
– al recepimento delle novità previste per i segretari.
Quali sono le novità del nuovo CCNL dirigenti-segretari?
in primis, gli enti hanno 30 giorni di tempo, dalla data di entrata in vigore del contratto, per corrispondere gli aumenti; questi vanno erogati anche ai dirigenti e ai segretari che sono cessati dal servizio a partire dal 2019.
Il nuovo contratto collettivo produce aumenti medi per 271 Euro lordi al mese; l’incremento medio mensile per i segretari è di 239 Euro, per i dirigenti PTA è di 243 Euro e per i dirigenti delle Funzioni Locali è di 309 Euro.
Le p.a, devono inoltre procedere rapidamente all’aumento del fondo per la contrattazione decentrata; tali risorse vanno in deroga al tetto del salario accessorio del 2016.
L’aumento è dello 0,46% del monte salari 2018 dal 1° gennaio 2020 e del 2,01% dello stesso monte salari a decorrere dallo 1° gennaio 2021, (tale incremento assorbe il primo); con queste somme si finanzia l’aumento della retribuzione di posizione e le somme residue incrementano la retribuzione di risultato.
Ed ancora, gli enti devono nominare la delegazione trattante di parte pubblica ed il suo presidente entro la metà del mese di agosto, cioè, entro 30 giorni dalla entrata in vigore del contratto.
Della delegazione non possono far parte i dirigenti che sono rappresentanti di organizzazioni sindacali.
Infine, entro il prossimo 1° gennaio, e cioè, entro i sei mesi successivi alla stipula del contratto, Comuni e Province dovranno recepire le nuove regole per la retribuzione di posizione e di risultato dei segretari.
Si passa da una misura fissa, con possibilità di maggiorazione, a una misura compresa tra un valore minimo e uno massimo, in base alla complessità dell’attività di coordinamento dei dirigenti, alle condizioni di disagio dell’ente e alla attribuzione di compiti aggiuntivi (compreso quello di responsabile anticorruzione).
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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 201 del 22/07/2024 pag. 21
Autore: Arturo Bianco