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Smart working semplificato: la proroga divide dipendenti privati e Pa

Smart working semplificato: la soluzione trovata alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato divide dipendenti pubblici e privati.

Lo smart working semplificato, come previsto dal decreto Milleproroghe, divide dipendenti pubblici e privati.

Il provvedimento andrà al voto dell’Aula la settimana prossima, prima del passaggio alla Camera per la ratifica.

Smart working semplificato: vediamo di cosa si tratta

Nello specifico:

  • per i dipendenti pubblici viene estesa al 30 giugno la possibilità di lavoro agile generalizzato per i lavoratori fragili;
  • per i lavoratori dipendenti viene estesa la stessa opportunità anche per i genitori di figli fino a 14 anni nel settore privato.

Nel caso dei genitori di figli fino a 14 anni, si tratta di una riapertura dei termini scaduti a fine 2022; nel caso dei lavoratori fragili, invece, si tratta di una reale proroga poiché la disciplina semplificata era già in vigore fino al 31 marzo.

I motivi di tali differenze di trattamento sono da cercare prevalentemente tra gli aspetti economici: il lavoro fragile nella Pa richiede la copertura finanziaria indispensabile quando l’interessato è impiegato in attività impossibili a distanza, e quindi deve essere sostituito. Tale problematica non sussiste nel caso dei lavoratori dipendenti.

Infine, in merito ai lavori pubblici è da segnalare l’estensione a tutto il 2023 del ricorso ai prezzari aggiornati nell’ambito degli accordi quadro di lavori pubblici assegnati sulla base di procedure scadute entro il 31 dicembre 2021.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: NtPlus del 10/02/2023 “Milleproroghe, la proroga dello smart working divide dipendenti privati e Pa”
Autore: Marco Mobili  Gianni Trovati

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