L’agenzia delle Entrate Riscossione ha inviato una richiesta di pagamento rivolta a Comuni e Pa.
L’oggetto della mail concerne i costi collegati allo smaltimento del magazzino dei vecchi crediti mai incassati.
In particolare, la richiesta, con allegato Mav già compilato, nasce da un vecchio stralcio dei crediti fino a 2mila euro deciso nel 2012 dal Governo Monti (art. 1, comma 528 della legge n. 228/2012), attuato tre anni dopo dell’esecutivo Renzi (Dm dell’Economia del 15 giugno 2015) e presto finito nel dimenticatoio.
I funzionari ed i dirigenti dei quasi 7mila enti interessati, per superare la sorpresa per una richiesta così improvvisa, hanno dovuto “ritrovare” le norme di 13 anni fa che hanno cancellato d’un colpo tutti i crediti fino a 2mila euro nati (in lire) fino al 31 dicembre 1999, e mai trasformati in incassi.
Quel meccanismo, collegato all’esigenza di archiviare l’eredità della vecchia riscossione bancaria da parte di quell’Equitalia poi cancellata dallo stesso Governo Renzi, non trascurava però i costi sostenuti nei tentativi, anche se vani, di incamerare quei crediti: mettendoli a carico dell’ente titolare dell’entrata.
Come dovranno agire Comuni e Pa?
I Comuni e le Pa dovranno effettuare un versamento in venti rate annuali, senza interessi.
Inoltre, non è stato previsto nemmeno il recupero automatico in compensazione su altre somme dovute dall’agente della Riscossione.
Per provvedere, i destinatari delle richieste dell’agenzia della Riscossione, hanno tempo fino al 30 giugno, data entro la quale dovranno versare almeno le prime dieci rate.
Per le altre, ovviamente, il calendario guarda al prossimo futuro.
Sarà molto complesso prevedere il tasso di risposta dei comuni e delle Pa, locali e non, anche perché le somme non sono enormi, circa 80 milioni in totale, e non è escluso che alcuni decidano di versare subito tutto.
L’unica certezza riguarda il rapporto fra costi amministrativi e benefici per il bilancio pubblico.
Infatti, essi sono nulli poiché il rapporto concerne solo movimenti interni alla Pa.
Una lezione per il futuro, da imparare in fretta, dal momento che la nuova pulizia del magazzino della riscossione sembra imminente.
Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 28/05/2025
Autore: Gianni Trovati