Separare funzioni politiche e gestionali: ecco il nuovo Tuel
Amministratori locali ed ordinamento

Separare funzioni politiche e gestionali: ecco il nuovo Tuel

La riforma degli enti locali punta definitivamente a separare funzioni politiche e gestionali.

Uno degli aspetti principali della riforma dell’ordinamento degli enti locali riguarda il ripensamento delle responsabilità dei vertici politici degli enti locali, cioè i sindaci e i presidenti di province e città metropolitane.

L’obiettivo è segnare una netta linea di separazione tra funzioni politiche e funzioni gestionali. In caso di problemi causati da provvedimenti di concreta operatività, le responsabilità ricadranno sui dirigenti e vertici amministrativi e non sugli organi di governo.

La riforma, quindi, punta a cancellare dal D.Lgs. n. 267/2000 la previsione per cui i vertici monocratici degli enti locali sovrintendono al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti. In questo modo si determina l’assenza di un potere e di un dovere di superiore sovrintendenza alla gestione.

Cos’altro prevede la riforma del Tuel nella direzione di separare funzioni politiche e gestionali?

La riforma, inoltre:

  • sottolinea le competenze e le responsabilità dell’apparato amministrativo;
  • evidenzia il rispetto del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e gestione amministrativa;
  • precisa che il sindaco e il presidente della provincia sono organi solo responsabili politicamente e non anche per la gestione.

L’efficacia della riforma è connessa proprio al corretto esercizio della funzione di indirizzo che deve:

  • fissare le linee generali e gli scopi da perseguire con l’attività di gestione;
  • prefissare i risultati cui deve tendere l’azione amministrativa, lasciando ad essa la scelta di operare sul piano tecnico con discrezionalità.

La speranza è che venga superato il problema delle delibere o degli atti di indirizzo per i quali si è sempre avuta difficoltà nella lineare applicazione del principio di separazione delle competenze. Spesso, infatti, si è trattato di atti solo formalmente di indirizzo, che invece si sono rivelati delle vere e proprie scelte gestionali con contenuti vincolanti che hanno portato a responsabilità penali, civili e contabili in capo a sindaci e presidenti.

Per saperne di più su questo argomento consulta l’articoli che trovi qui

“Sindaci sicuri? Occhio ai poteri di indirizzo”

Fonte: ItaliaOggi del 01/04/2022, n. 77, p. 35
Autore: Luigi Oliveri

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