Riforma degli enti locali: arriva la salva sindaci

Riforma degli enti locali in arrivo: è atteso il testo di riforma del TUEL (D.Lgs. n. 267/2000)  per la funzionalità di comuni e province.

Per quanto riguarda la gestione delle responsabilità in capo ai sindaci, il testo della riforma stabilisce che:

• “I dirigenti sono responsabili in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati”;
• “il sindaco e il presidente della provincia sono gli organi responsabili politicamente dell’amministrazione”.

Il testo di riforma è diviso in due capitoli:

1. viene affrontato il tema delle verifiche, attraverso il potenziamento degli organi di controllo e l’ampliamento delle funzioni dei segretari comunali, soprattutto di quelle anti-corruzione;
2. il decreto provvede a separare le responsabilità politiche dei sindaci da quelle gestionali dei dirigenti.

Il provvedimento interviene anche su questi ulteriori temi:

• per gli enti fino a 15mila abitanti, è prevista la possibilità di un terzo mandato per i primi cittadini;
• viene cancellata  l’indennità di fine mandato per chi rimane in carica meno di 30 mesi;
• si chiudono le porte del Parlamento a chi guida un ente fino a 15mila abitanti (oggi la soglia è 20mila).

Una parte della riforma, ancora, ripensa il ruolo di Province e Città metropolitane, che diventerebbero ufficialmente le stazioni uniche appaltanti per i Comuni fino a 5mila abitanti del loro territorio, in materia di acquisti e di forniture sopra i 40mila euro o di lavori sopra i 150mila.

Quanto ai Comuni, si delinea un nuovo ripensamento delle regole per quelli più piccoli che, sotto i 5mila abitanti, si vedono abolito il controllo di gestione.

Infine, la riforma prevede l’individuazione, entro tre mesi (con Dpcm), di criteri per individuare l'”organizzazione ottimale” per l’esercizio delle funzioni fondamentali in forma autonoma: i piccoli enti in grado di dimostrare che stare da soli conviene in termini economici e di adeguatezza dei servizi potranno evitare le alleanze.

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