Personale p.a.: boom delle progressioni verticali
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Personale p.a.: boom delle progressioni verticali

Progressioni verticali p.a.: deciso aumento delle “promozioni” nel personale del pubblico impiego dopo tanti anni di blocco.

Esse hanno registrato infatti un aumento, nel 2022, del 73% rispetto all’anno precedente.

Ciò è dovuto alla modifica dell’art. 52, co. 1 bis, del D.Lgs. n. 165/2001 (avvenuta con il D.L. n. 80/2021), come testimoniato dall’ultimo conto annuale del personale pubblico realizzato dal Ministero dell’Economia.

Da segnalare, inoltre, come il costo unitario della progressione verticale passi dagli 821,48 Euro annui per un passaggio da operatore a operatore esperto, alla più “costosa” progressione tra operatore esperto e istruttore, che ammonta a 2.562,21 Euro pro capite.

Va inoltre rammentato che le progressioni di carriera sono uno strumento di copertura del fabbisogno di personale, e quindi, trovano la loro primaria collocazione nel Piao.

Progressioni verticali p.a.: perchè sono aumentate negli ultimi 2 anni

Dopo tanti anni di blocco, i passaggi di carriera dei dipendenti pubblici tra le aree contrattuali, sono quindi tornate a fiorire, sia nella versione ordinaria, sia in quella “straordinaria” regolata dal contratto (e possibile fino al 31 dicembre 2025).

Nel corso del tempo, infatti, la sempre maggiore difficoltà, da parte di tutte le p.a., a reclutare professionalità adeguate ha portato all’ulteriore novella del co. 1-bis, che ha originato due possibili tipologie di progressione verticale.

Una di queste, appunto, con la delega alla contrattazione, richiede requisiti di partecipazione e criteri di composizione delle graduatorie peculiari e può prescindere dal possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: IlSole24Ore 11/11/2024 n. 312 pag. 31
Autore: Gianluca Bertagna

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