Il ministero dell’Economia ha firmato, il 14 maggio, l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto di 403.633 dipendenti di Regioni, Province, Comuni e altri enti locali.
Tale intesa ha posto le basi per le trattative che partiranno a breve con la prima convocazione da parte dell’Aran.
Nello specifico, sul tavolo ci sono 982,33 milioni di costi a regime a carico delle amministrazioni.
Queste risorse, al netto degli oneri riflessi, si possono tradurre in un aumento medio lordo nei dintorni dei 118 euro al mese.
Qual è l’intento principale dell’atto di indirizzo?
Il nuovo contratto negli enti territoriali mira a rinforzare gli organici indeboliti dalla “fuga” dalla Pa locale.
Infatti, il numero dei dipendenti indicati dal nuovo atto di indirizzo pari a 403.633 è inferiore del:
- 6,1% rispetto al censimento della tornata precedente;
- 13,6% rispetto a quella dell’atto di indirizzo sul 2016/2018.
Tali problematiche, insieme al fatto che chi lavora negli enti territoriali solitamente non ha potuto avere la maxi-anticipazione prevista alla fine dello scorso anno, hanno portato il ministro per la Pa Paolo Zangrillo a inserire il comparto sulla corsia prioritaria dei rinnovi, assieme a sanità e sicurezza.
Inoltre, l’atto di indirizzo negli uffici locali chiede di “intervenire in modo innovativo sugli istituti del trattamento economico e del welfare integrativo, impiegando tutti i margini utili per potenziare l’interesse all’impiego negli enti attualmente meno attrattivi“.
Tra le varie novità dell’atto è utile citare che negli enti locali “al finanziamento degli incarichi di elevata qualificazione possono concorrere i risparmi conseguenti all’utilizzo parziale delle risorse disponibili per le assunzioni di personale a tempo indeterminato”.
In pratica i nuovi incarichi di «elevata qualificazione» potranno essere finanziati con gli spazi assunzionali.
Sul welfare integrativo rimane invece aperta la questione del coinvolgimento delle risorse nel tetto generale di spesa per i fondi integrativi.
Infine, è bene ribadire che tale questione non può essere risolta per via contrattuale.
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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 15/05/2024 “Regioni ed enti locali, via ai negoziati sul contratto per 403mila dipendenti”
Autore: Gianni Trovati