L’I.N.P.S. ha emanato la circolare con le istruzioni per accedere al prepensionamento con opzione donna, sulla base delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2023.
L’accesso a questa possibilità di pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti o autonome, sia del settore pubblico che privato, è disciplinato dall’art. 16 del D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, modificato dall’art. 1, co. 292, della L. n. 197/2022. L’I.N.P.S., con la circolare 6 marzo 2023, n. 25, fornisce le istruzioni applicative sule ultime modifiche.
In cosa consiste la possibilità di prepensionamento con opzione donna?
Opzione donna comporta il calcolo di tutta la pensione con la regola contributiva. Alla decorrenza si applica una “finestra” di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti o di 18 mesi per le autonome.
Per accedere a questa opzione occorre avere, al 31 dicembre 2022, i seguenti requisiti:
- un’età di almeno 60 anni;
- 59 anni se la lavoratrice ha un figlio;
- 58 anni se la lavoratrice ha 2 o più figli o se è stata licenziata o è dipendente di un’impresa in crisi;
- non meno di 35 anni di contributi.
La legge di bilancio 2023 ha quindi prorogato l’istituto con una novità rispetto al passato: oltre ai requisiti d’età e contributi, infatti, si richiede il soddisfacimento di una di tre condizioni di “status” della lavoratrice.
Con riferimento alle lavoratrici che prestano assistenza ad una persona con handicap in situazione di gravità, L’I.N.P.S. precisa che il requisito di “assistenza” è soddisfatto se c’è convivenza che a sua volta è da ritenersi soddisfatta:
- la residenza nello stesso stabile;
- allo stesso numero civico;
- non necessariamente nello stesso appartamento.
Il periodo minimo richiesto di assistenza, pari a 6 mesi, deve intendersi come “continuativo”.
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Fonte: Italia Oggi n. 57 del 08/03/2023 pag. 39
Autore: Daniele Cirioli