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Fisco

Rifiuti, il Consiglio di Stato boccia le tariffe Arera per i gestori integrati

Con sentenza n. 7196 del 24 luglio 2023, i giudici della II Sezione del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso in appello proposto da una società, attiva nel riciclo e riutilizzo dei rifiuti plastici.

In seguito alla riforma della sentenza del TAR Lombardia, Sezione I, n. 682/2022, a tale società non si applica la regolazione Arera.

Il fatto che l’MTR-2, approvato con deliberazione n. 363/2021/R/rif, comporterebbe ai gestori integrati un doppio beneficio determina le contestazioni al Consiglio di Stato

Nello specifico, il beneficio riguarda il riconoscimento dei costi in termini di premialità e la vendita dei materiali .

Come ha dichiarato il Consiglio di Stato la parte del sistema tariffario che si applica ai soli “gestori integrati”?

Con la sentenza n. 7196/2023, la parte del sistema tariffario che si applica ai soli “gestori integrati” è stata dichiarata illegittima a causa di aspetti anticoncorrenziali.

Tale parte comprende la copertura dei costi per le attività di prepulizia, preselezione o pretrattamento degli imballaggi plastici.

Secondo il Consiglio di Stato, la metodologia in questione è “idonea a determinare distorsioni della concorrenza, in quanto, nell’ambito di un medesimo segmento di mercato, alcuni soggetti (riconducibili alla nozione di gestore integrato…) duplicano la copertura dei costi di esercizio in quel particolare settore di attività, godendo del rimborso attraverso la regolazione tariffaria ma non essendo previsto alcun sistema che consenta di scomputare tale “rimborso” dall’incasso dei ricavi dai cd. sistemi di compliance”.

Inoltre, la sentenza ha aggiunto che: “gli altri soggetti imprenditoriali che operano autonomamente nel mercato a valle dell’avvio a riciclo e recupero della raccolta differenziata della plastica, occupandosi della selezione e trattamento dei rifiuti in plastica provenienti da RSU (…), percepiscono il solo corrispettivo ritraibile dalla contrattazione di mercato in esito alla loro attività”.

Per il Consiglio non vale neppure l’obiezione di Arera, che sottolinea come sia necessario, in carenza di impianti, stimolare i gestori a crearne di nuovi.

Allo stato dei fatti assistiamo ad un attacco su più fronti alla regolazione tariffaria degli impianti da parte degli operatori privati.

Questi ultimi, infatti, vogliono tutelare il loro spazio imprenditoriale contestando le regole sugli impianti minimi e intervenendo sulla metodologia per i gestori integrati.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 02/08/2023
Autore: Stefano Pozzoli

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