I nuovi regolamenti locali sui concorsi richiedono la distinzione dei profili che impongono laurea breve, magistrale o ciclo unico.
Innanzitutto, tali regolamenti dovranno adeguarsi rapidamente alle recenti novità normative introdotte dal D.P.R. n. 82/2023.
Le nuove norme si applicano solamente ai concorsi e non, anche, alla formazione di albi di idonei e ai colloqui per la stabilizzazione dei precari.
Le singole amministrazioni sono libere di scegliere la forma di relazione sindacale.
Inoltre, i concorsi per soli titoli, strumento spesso utilizzato nelle assunzioni a tempo determinato in particolare per gli stagionali, sono vietati.
Qual è l’impatto della riforma sui regolamenti locali dei concorsi?
I nuovi regolamenti locali sui concorsi prevedono che gli enti devono indicare i titoli di studio necessari per l’accesso dall’esterno.
Pertanto, è richiesto un collegamento obbligatorio fra i titoli di studio necessari per l’accesso dall’esterno e le previsioni dei profili professionali.
Per l’assunzione nell’area dei funzionari e delle elevate qualificazioni è necessario indicare i profili per i quali è:
- sufficiente la laurea breve;
- richiesta la laurea magistrale, specialistica o del vecchio ordinamento;
- necessaria l’iscrizione a un albo o ordine professionale determinato.
Inoltre, le nuove regole richiedono l’utilizzo del portale inPA per la presentazione delle domande e per la trasmissione delle comunicazioni ai candidati.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale non sarà più necessaria.
Infine, obbligo di utilizzare nei concorsi strumenti informatici per le prove scritte e durata biennale delle graduatorie.
Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui
Fonte: Il Sole 24 Ore n. 209 del 31/07/2023 pag. 21 “Concorsi, nei nuovi regolamenti locali l’obbligo di specificare i titoli richiesti”
Autore: Arturo Bianco