La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 192/2024, interviene a gamba tesa sulla legge sull’autonomia differenziata.
La Consulta, oltre a smontare la Legge n. 86/2024, piccona anche la riforma costituzionale da cui essa ha tratto origine.
Si fa riferimento, in breve, alla riforma del Titolo V che, nel 2001, ha inserito nella Costituzione il discusso art. 116, terzo comma.
La predetta disposizione consente, come è noto, l’attribuzione alle regioni di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.
Per la Corte, in sintesi, la devoluzione di poteri alle Regioni deve riguardare “specifiche funzioni legislative e amministrative” e non intere materie, o ambiti di materie, come previsto dalla Legge n. 86/2024 (legge Calderoli).
Quali sono i limiti che non possono essere oltrepassati dalle diverse forme di autonomia?
Secondo la Consulta, vi sono competenze, nel lungo elenco (23 in totale) che la Costituzione ritiene astrattamente trasferibili alle regioni, “alle quali afferiscono funzioni il cui trasferimento è, in linea di massima, difficilmente giustificabile secondo il principio di sussidiarietà”.
Conseguentemente, i giudici, si legge nella pronuncia, non possono esimersi dal rilevare le funzioni non trasferibili.
Per inciso, si tratta delle seguenti:
- commercio con l’estero;
- tutela dell’ambiente;
- produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
- dei porti e degli aeroporti civili;
- delle grandi reti di trasporto e di navigazione;
- professioni;
- scuola.
Comunque, la Corte Costituzionale, dichiarando non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge Calderoli, salva l’impianto complessivo della stessa.
La Consulta, però, smonta la Legge n. 86/2024 con interventi chirurgici accogliendo i ricorsi delle seguenti regioni:
- Puglia (12 doglianze);
- Toscana (12 doglianze);
- Campania (15 doglianze);
- Sardegna (22 doglianze).
La Corte, infine, ritiene illegittima anche la parte della legge che attribuisce al governo una delega legislativa per la determinazione dei LEP.
Fonte: Italia Oggi n. 286 del 04/12/2024 pag. 35
Autore: Francesco Cerisano