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Contratti, sul maxi anticipo di Natale doppio ostacolo negli enti locali

In attesa dei nuovi contratti collettivi, il decreto “Anticipi”, approvato lo scorso lunedì dal Governo, prevede, per i dipendenti pubblici, una busta paga più pesante.

Sul piano tecnico, dunque, tale anticipo si configura come un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale (oggi limitata allo 0,5% dello stipendio tabellare) calcolata nel seguente modo:

l’Ivc di dicembre viene moltiplicata prima per 13, per annualizzare l’importo, e poi per un coefficiente pari a 6,7.

Tale anticipo, però, non è per tutti, essendo riservato ai dipendenti a tempo indeterminato in servizio presso la p.a. statale, con l’esclusione di precari.

Esso è facoltativo per gli enti che finanziano il personale sul proprio bilancio.

Se il finanziamento per le amministrazioni statali è previsto nel decreto anticipi, per le p.a. locali ci sono delle difficoltà a trovare i fondi necessari in tempi strettissimi.

Cosa succede agli enti che hanno già accantonato, nel bilancio di quest’anno e in quello precedente, somme considerevoli per il rinnovo contrattuale?

Per gli enti che hanno già accantonato somme considerevoli per il rinnovo contrattuale, lo sforzo finanziario richiesto potrebbe essere limitato.

In caso contrario sarà molto difficile trovare la copertura e rispettare gli equilibri di bilancio.

Ed inoltre, pur ipotizzando di superare il problema delle risorse a bilancio, si deve tener conto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di rapporto tra la spesa di personale e le entrate correnti contenuti nel D.M. 17 marzo 2020.

Non è, infatti, possibile sterilizzare gli arretrati contrattuali al contrario di quanto avviene per la spesa storica; l’imputazione a bilancio 2023 di queste somme farebbe aumentare, in modo significativo, il rischio di far cambiare di fascia all’ente incidendo sulle capacità assunzionali dello stesso.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Il Sole 24 Ore n. 292 del 23/10/2023 pag. 35
Autori: Tiziano Grandelli    Mirco Zamberlan

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