Dalle nuove certificazioni Covid, che hanno ottenuto il via libera dalla Conferenza Stato-città, emergono le regole sull’utilizzo dei fondi emergenziali.
L’approvazione della nuova certificazione Covid rafforza gli utilizzi dei fondi emergenziali, da completare entro il 31 dicembre.
Nello specifico, i contributi, assegnati a ristoro di minori entrate (eccetto soggiorno), e non utilizzati nel 2020-2022 verranno considerati unitamente al Fondo per l’esercizio delle funzioni non impiegato negli anni 2020-2021 e confluito nel risultato di amministrazione 2021.
Inoltre, salvo i casi in deroga come centri estivi e aree interne devono essere impiegati entro il 31 dicembre, anche i ristori specifici di spesa ricevuti nel 2020-2022.
Come possono essere impiegate le somme disponibili nel “fondone”?
Prima di tutto le somme disponibili da “fondone” (non dei ristori specifici) possono essere impiegate per le minori entrate e per le maggiori spese Covid, al netto dei risparmi di spesa.
I contributi del fondone possono essere utilizzati anche per finanziare le maggiori spese per energia elettrica e gas non coperte dagli aiuti statali.
In aggiunta, i Comuni, per il 2022 possono finanziare riduzioni Tari con il fondone.
Le spese di personale strettamente connesse alla pandemia non possono andare oltre 31 marzo 2022 o l’anno scolastico 2021-2022 per la scuola.
Oltre a ciò, si possono concedere i contributi per sostenere le spese derivanti dai rincari energetici e per aiutare le famiglie e imprese del territorio in difficoltà economica per il Covid.
Infine, le economie di spese impegnate 2021 e rilevate in sede di riaccertamento 2022, dovranno essere dichiarate fra le minori spese nella certificazione 2022.
Queste economie liberano risorse che possono essere utilizzate per le stesse finalità nell’esercizio 2022.
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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 286 del 17/10/2022 pag. 27
Autore: Patrizia Ruffini
