La nuova spending review, imposta ai comuni e agli enti di area vasta, amplia i tempi per la predisposizione dei bilanci di previsione.
Il meccanismo è previsto dall’art. 88, comma 8, del disegno di legge di bilancio 2024.
Il fine del procedimento è quello di ripartire il sacrificio imposto nel modo seguente:
- ai comuni per 200 milioni di Euro;
- agli enti di area vasta per 50 milioni.
La nuova norma definisce un criterio proporzionale agli impegni di spesa corrente, al netto della spesa relativa alla Missione 12: Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, come risultanti dal rendiconto di gestione 2022 o dall’ultimo rendiconto approvato.
Inoltre, è richiesto di tenere conto delle risorse Pnrr assegnate a ciascun ente alla data del 31 dicembre 2023.
Quali sono gli effetti della nuova spending review?
La nuova spending review, imposta agli enti locali, penalizzerà le amministrazioni, a causa di livelli di spesa più elevati, e allungherà i tempi per la predisposizione dei bilanci di previsione.
In passato, le difficoltà di operare in modo mirato hanno sempre imposto il criterio subordinato di tipo lineare.
Nel 2012, ad esempio, si operò in proporzione alle spese sostenute per consumi intermedi desunte per l’anno 2011 dal Siope.
La manovra 2024, invece, si focalizza sulla competenza (impegni) e non più sulla cassa. Relativamente alla spesa i dati Siope hanno come punto di riferimento i pagamenti.
Infine, l’unica concessione è rappresentata dalla deroga riservata alle spese della Missione 12, anche se vi sono altre Missioni altrettanto “sensibili“, ad esempio:
- la Missione 4 (Istruzione e diritto allo studio);
- la Missione 9 (sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente).
Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui
Fonte: Italia Oggi n. 265 del 10/11/2023 pag. 34
Autore: Matteo Barbero