E’ previsto, nelle prossime settimane, il nuovo CCNL Funzioni Locali: i costi aggiuntivi prodotti dal rinnovo contrattuale, però, rischiano di incidere sui bilanci locali e di ridurre gli spazi assunzionali di molti enti.
I miglioramenti del trattamento economico fondamentale producono, infatti, costi aggiuntivi, rispetto al monte salari 2018, pari:
- all’1,3% per il 2019,
- all’1,9% per il 2020 e
- al 3,9% per il 2021.
Inoltre, una quota, pari a circa lo 0,6%, è stata già corrisposta per il riassorbimento dell’indennità di vacanza contrattuale e il consolidamento dell’elemento perequativo.
Le p.a. più attente al rispetto dei vincoli normativi hanno già accantonato queste somme nei precedenti bilanci, ma per tanti altri enti questi oneri peseranno sul bilancio 2022.
Con il nuovo CCNL, inoltre, si darà corso alla revisione degli ordinamenti professionali con l’istituzione delle «elevate professionalità».
Per il finanziamento di questa previsione la legge di bilancio ha previsto che enti locali e regioni prevedano risorse aggiuntive nei propri bilanci pari allo 0,55% del monte salari del 2018.
Il superamento del tetto del salario accessorio 2016 determina costi aggiuntivi?
Il D.L. 80/2021 (Decreto Reclutamento) consente di superare il tetto del salario accessorio del 2016; ciò determina costi aggiuntivi pari allo 0,22% del monte salari 2018, costi che raggiungono quindi lo 0,77% di quella massa salariale.
Infine, gli enti devono inserire le risorse necessarie per il finanziamento dei rinnovi contrattuali 2022/2024.
In pratica, le problematiche individuate con la firma dell’ipotesi di CCNL delle Funzioni Centrali si replicheranno, a livello economico, sul piano locale.
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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 9 del 10/01/2022 pag. 23 “Personale, punto per punto ecco i costi aggiuntivi 2022”
Autore: Arturo Bianco
