Gli enti locali e le regioni sono chiamati a modificare i propri regolamenti sui concorsi per adeguarsi alle nuove regole dettate dal D.P.R. n. 82/2023.
Il predetto provvedimento, modificando le precedenti disposizioni del D.P.R. n. 487/1994, aggiorna, conseguentemente, le norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
Fino alla modifica del regolamento le amministrazioni non statali potranno indire, effettuare e concludere i concorsi avviati. I bandi, in ogni caso, dovranno applicare le novità del legislatore.
L’organo competente all’adozione del regolamento è la giunta.
La giunta potrà includere il regolamento nell’ordinamento degli uffici o farne un testo autonomo.
La relazione sindacale è prevista solo se il regolamento include la disciplina delle progressioni verticali speciali.
Cosa dovrebbero prevedere i regolamenti sui concorsi pubblici?
Nello specifico, i regolamenti sui concorsi pubblici dovrebbero tener conto di quanto segue:
- le p.a. non possono più indire concorsi per soli titoli. Di conseguenza, per le assunzioni a tempo determinato potranno scegliere tra concorsi per esami, per titoli ed esami e i corsi-concorso;
- non è più possibile prevedere l’esonero per l’utilizzo di strumenti informatici nelle prove scritte. Tutt’al più, nel rispetto delle condizioni e con le modalità indicate dal D.P.R. sarà possibile lo svolgimento a distanza;
- il bando, le domande dei candidati e le comunicazioni nei loro confronti dovranno utilizzare il portale Inpa;
- diventa facoltativa la pubblicazione dei bandi sulla Gazzetta Ufficiale;
- è necessario, infine, stabilire i compensi per i componenti le commissioni di concorso. Si può fare riferimento alle regole contenute nel D.P.C.M. 24 aprile 2020 per le amministrazioni dello Stato.
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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 25/09/2023 “Concorsi, via alle modifiche per i regolamenti locali”
Autore: Arturo Bianco