Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento sui concorsi pubblici digitalizzati, il principio della pubblicità sarà garantito tramite il Portale InPa.
La piattaforma sarà una bacheca nella quale gli enti dovranno affiggere ogni comunicazione sui concorsi, compreso il calendario delle prove e il loro esito.
Il regolamento detta la durata massima del concorso, ossia sei mesi dalla scadenza del bando.
Inoltre, viene fissato il tempo limite che l’ente locale ha a disposizione per ogni fase.
Il nuovo termine per le ricezioni delle domande sarà a discrezione dell’ente ma comunque non meno di 10 giorni e non più di 30.
Il regolamento fissa anche i tempi delle prove:
- la prova scritta si deve svolgere entro 30 giorni dal termine della presentazione delle domande;
- la prova orale entro 20 giorni dalla prova scritta.
Infine, il regolamento costringe gli enti locali a inserire nei nuovi bandi la percentuale di rappresentanza dei generi, calcolata alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Se la differenza dei generi risulta superiore al 30% si deve applicare il titolo di preferenza per quello svantaggiato.
Concorsi pubblici digitalizzati: le incognite della prova scritta
La novità che potrebbe causare grossi problemi agli enti locali è la digitalizzazione della prova scritta.
Il primo ostacolo è di carattere finanziario: come fa un’amministrazione a garantire a ogni candidato uno strumento elettronico per effettuare la prova, senza che questa operazione pesi sul bilancio, come richiesto dal regolamento?
Il secondo problema riguarda il comportamento da adottare nel caso di malfunzionamento del dispositivo. Il regolamento afferma che è necessario fissare un tempo aggiuntivo, ma quest’ultimo si deve assegnare solo al candidato che ha avuto il problema con lo strumento elettronico o va a favore di tutti?
Infine, la correzione degli elaborati nei concorsi deve essere svolta in forma anonima, in modo da non andare contro il principio di imparzialità. Tuttavia, risulta davvero difficile trovare una soluzione a questa problematica poiché è vero che sulla prova non si può scrivere un codice o qualsiasi segno di riconoscimento, ma il file deve essere comunque ricondotto ad ogni singolo candidato.
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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 153 del 05/06/2023 pag. 33 “Concorsi digitalizzati, tempi ridotti e doppia incognita costi e anonimato”
Autore: Andrea Cubelli Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan