Indennità di risultato
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Dirigenti: rapporto tra indennità di risultato e pagamento delle fatture

Il legislatore, con il decreto Pnrr Ter, associa una quota importante dell’indennità di risultato dei dirigenti (30%) al rispetto dei tempi di pagamento delle fatture.

Il rispetto dei tempi di pagamento nelle transazioni commerciali rappresenta un obbligo di derivazione comunitaria (direttiva 2011/7/Ue), recepito a livello nazionale dal D.Lgs. n. 231/2002.

Il legislatore italiano ha emanato, inoltre, alcune disposizioni volte a indurre le amministrazioni pubbliche a rispettare i tempi di pagamento, attraverso misure sollecitatorie (tra gli altri, l’art. 7 del D.L. n. 35/2013) o sanzionatorie (da ultimo, l’art. 1, co. 855 e seguenti della legge n. 145/2018 sull’obbligo di accantonamento al fondo di garanzia dei debiti commerciali) che, pur migliorando la situazione, non hanno ancora raggiunto pienamente i risultati previsti.

Il 19 aprile scorso la Commissione Europea ha aperto una nuova procedura di infrazione, verso l’Italia (Infr(2023)4001), per la non corretta attuazione della direttiva europea, nonostante l’impegno corrente dell’Italia nell’attuazione della riforma 1.11 del PNRR “Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie”, secondo cui, entro la fine del 2023, le pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale devono pagare i propri debiti commerciali entro il termine di 30 giorni. Lo stesso obiettivo dovrà essere garantito anche nel 2024 e rappresenta, inoltre, una delle condizioni per ottenere l’accredito dei fondi che il Next Generation EU ha stanziato a favore dell’Italia.

Indennità di risultato: cosa prevede il Decreto Pnrr Ter?

Il legislatore, con l’art. 4-bis del D.L. n. 13/2023, prevede che tutte le pubbliche amministrazioni, nell’ambito del sistema di valutazione delle performance, assegnino uno specifico obiettivo ai dirigenti responsabili del pagamento delle fatture (e ai rispettivi dirigenti apicali) relativo al rispetto dei tempi di pagamento, secondo la normativa vigente.

Prescrizione obbligatoria alla quale devono adeguarsi tutti gli enti, modificando il piano della performance eventualmente già approvato o in corso di approvazione nell’ambito del Piao.

A tale obiettivo verrà riconosciuto, almeno, il 30% della retribuzione di risultato.

Il rispetto degli obiettivi sarà verificato dai rispettivi organi di controllo interno, attraverso l’indicatore annuale di ritardo elaborato dalla Pcc, secondo la legge n. 145/2018.

Per lo stock del debito residuo il comma 861 della medesima legge consente alle amministrazioni, per il 2022 ed il 2023, di assumere, come dato rilevante, quello desunto dalle proprie risultanze contabili, superando il dato presente in Pcc.

Di conseguenza, la concreta attuazione della disposizione implica, necessariamente, una revisione/aggiornamento delle procedure organizzative interne e, soprattutto, dell’iter di liquidazione delle fatture e pagamento delle spese.

Per saperne di più su questo e altri argomenti consulta gli articoli che trovi qui

Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 05/05/2023, “Dirigenti, 30% del premio di risultato subordinato al rispetto dei tempi di pagamento delle fatture”
Autore: Elena Masini

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