Il nuovo Codice degli appalti pubblici, una milestone del PNRR, entrerà in vigore il 1° aprile ma sarà efficace a partire dal 1° luglio.
Ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il Codice degli appalti pubblici, battezzato come Codice Salvini.
Il nuovo codice si compone di 36 allegati che hanno sostituito 104 norme secondarie e rendono il provvedimento immediatamente applicabile.
Quali innovazioni apporterà il nuovo Codice appalti?
Le innovazioni del nuovo Codice appalti riguardano:
- la questione dell’illecito professionale, ossia la possibilità di escludere le imprese dalle gare per elementi considerati gravi ma non passati in giudicato;
- gli affidamenti diretti;
- le procedure negoziate;
- l’appalto integrato, ossia le stazioni appaltanti qualificate potranno sottoscrivere contratti a un unico operatore per la progettazione ed esecuzione dei lavori, sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato;
- il ricorso al subappalto, per la conclusione dei lavori, a cascata e senza alcun limite;
- la riqualificazione delle stazioni appaltanti: le città metropolitane, i capoluoghi di provincia o di regione saranno inseriti di diritto negli elenchi speciali tenuti dall’Anac con riserva a un anno;
- l’avvio, a partire dal prossimo anno, della digitalizzazione di contratti e procedure: dal 1° gennaio partirà la Banca nazionale dei contratti pubblici di Anac;
- la revisione dei prezzi con un rimborso fissato all’80% della maggiorazione e un’alea al 5%;
- la maggiore flessibilità per i settori speciali (acqua, gas, trasporto ed energia) e per i concessionari, i quali non avranno più il vincolo di sottoporre a gara l’80% dei propri contratti;
- l’introduzione di un dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti.
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Fonte: Il Sole 24 Ore n. 87 del 29/03/2023 pag. 2 “Il Codice accelera i cantieri: appalti integrati e senza asta”
Autore: Flavia Landolfi