Accrual semplificata per gli enti di minore dimensione.
La Ragioneria Generale dello Stato, con la nota del Servizio Studi Dipartimentale n. 148/2025, ha precisato che per i mini enti è prevista l’adozione graduale di un sistema di contabilità economico-patrimoniale più light.
La riforma 1.15 del PNRR prevede l’adozione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale per tutte le p.a. entro il 2026.
Per regioni, province, città metropolitane e comuni rappresenterà un’evoluzione dell’attuale regime disciplinato dall’allegato 4/3 del D.Lgs. n. 118/2011.
Allo stato attuale delle cose, in base all’art. 232, comma 2, del Tuel, tutti gli enti con meno di 5.000 abitanti possono non tenere la contabilità economico-patrimoniale.
Gli stessi enti, in base al successivo art. 233-bis, comma 3, del Tuel, possono non predisporre il bilancio consolidato.
Grazie a queste esenzioni facoltative la maggior parte delle amministrazioni di minori dimensioni ha potuto ignorare quasi del tutto il mondo della partita doppia, limitandosi (nei casi più virtuosi) ad un semplice aggiornamento periodico degli inventari.
L’obiettivo principale della riforma accrual è la valorizzazione del patrimonio detenuto dalle pubbliche amministrazioni, per cui un’esclusione in toto basata sulla fascia demografica sembrava tutt’altro che scontata.
Tuttavia, ad oggi, i mini enti sono stati esclusi dalla fase pilota, che diventa obbligatoria solo per chi ha almeno 5.001 residenti.
Accrual semplificata: le precisazioni della RGS
In tale situazione, la nota n. 148/2025 ha chiarito che la fase pilota è solo il primo passodi un lungo percorso che prevede una successiva fase di sperimentazione e, da, ultimo l’applicazione a regime della nuova contabilità.
I mini enti, in questo percorso, saranno comunque coinvolti, poiché per essi è prevista l’adozione graduale di un sistema di contabilità economico-patrimoniale più “leggera”, anche se coerente con il sistema unico accrual.
In particolare, la gradualità richiederà la definizione, da parte della Struttura di governance, di forme di contabilità semplificata, coerenti ed integrabili con il sistema unico, soprattutto in relazione alle esigenze di consolidamento per sottosettore.
Inoltre, la Rgs ha precisato che sarà essenziale “effettuare una ricognizione delle forme di cooperazione o associative, in materia di gestione della contabilità, di cui beneficiano, o potranno beneficiare, gli enti di piccole dimensioni, anche ai fini dell’adeguamento dei relativi sistemi gestionali”.
Infine, anche per i mini enti dovranno essere predisposti corsi formativi specifici per la contabilità semplificata:
– sia come formazione di base erogati in modalità multimediale tramite il Portale della formazione:
– sia come corsi specialistici a supporto della transizione verso il nuovo sistema contabile accrual semplificato.
Fonte: Italia Oggi n. 132 del 06/06/2025 pag. 35
Autore: Matteo Barbero