"Decreto P.A. 2025"
Personale Enti Locali

Niente mobilità per i concorsi

Decreto P.A. 2025 e cancellazione della mobilità volontaria come presupposto per i concorsi pubblici.

La bozza di decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di reclutamento e organizzazione della p.a. che il ministro Paolo Zangrillo ha in preparazione dovrebbe risolvere il problema posto dalla mancata proroga della facoltatività della mobilità volontaria ai fini dell’indizione dei concorsi.

In pratica, lo schema di decreto legge elimina la mobilità volontaria come obbligo antecedente ai concorsi.

Tuttavia, il rimedio pensato per scongiurare il problema dell’allungamento dei tempi del reclutamento rischia di crearne altri.

Nel modificare il contenuto della fonte che attualmente prevede tale adempimento (art. 30, comma 2-bis, del D.Lgs. n. 165/2001), infatti, il Decreto P.A. 2025 prevede una nuova formulazione dalla quale sparisce la mobilità preventiva, ma si introduce un nuovo obbligo.

Quali sono le nuove disposizioni del Decreto P.A. 2025?

In pratica, si impone alle p.a. di destinare alle procedure di mobilità una percentuale non inferiore al 5% dei posti banditi per il 2025, una percentuale non inferiore al 10% per il 2026, e una misura non inferiore al 15% a decorrere dal 2027.

Di conseguenza, con il Decreto P.A. 2025 si passa dall’obbligo di esperire la mobilità prima di fare i concorsi, all’obbligo di riservare una quota delle assunzioni mediante mobilità.

Contravvenire a tale obbligo, inoltre, non sarà affatto consigliabile perché, in caso di mancata attivazione delle procedure di mobilità entro l’anno di riferimento, le facoltà assunzionali dell’anno successivo sono ridotte delle relative percentuali di cui al primo periodo.

Regioni ed enti locali, quindi, dovrebbero diminuire le facoltà assunzionali di un forfait corrispondente ad una spesa presuntiva connessa ad un certo numero di assunzioni per mobilità non attivate l’anno precedente.

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Fonte: Italia Oggi n. 32 del 07/02/2025 pag. 33
Autore: Luigi Oliveri

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