rientro in presenza
Personale Enti Locali

Rientro in presenza nella p.a.

Il DPCM 23 settembre 2021 prevede, a partire dal 15 ottobre 2021, il rientro in presenza dei dipendenti della p.a..

Con una netta inversione di rotta rispetto a quanto stabilito lo scorso anno, infatti, il nuovo DPCM reintroduce il lavoro in presenza come forma ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella P.a..

Lo smart working, conseguentemente, diviene una modalità straordinaria  il cui utilizzo deve essere motivato da ragioni logistiche connesse al rispetto dei protocolli o verificabili miglioramenti nei risultati.

Secondo il Governo, infatti, nonostante lo smart working abbia dato, ad esempio, un impulso decisivo alla diffusione dello Spid come strumento di accesso alla p.a., i benefici di tale modalità di lavoro sono inferiori alle disfunzioni.

Il decreto prevede una gradualità per il rientro in presenza nella p.a.?

No. Il D.P.C.M., a differenza delle anticipazioni trapelate, non prevede nessuna gradualità per il rientro. Il rientro vale per tutti ma le amministrazioni avranno un margine di manovra per poter comunque dosare lo smart working ai sensi dell’art. 263 del D.L. n. 34/2020, convertito in Legge n. 77/2020.

E’ da sottolineare, tuttavia, che la straordinarietà che il D.P.C.M. attribuisce al lavoro agile è in contraddizione con le previsioni dell’art. 18 della Legge n. 81/2017 che, invece, promuove il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, avente pari dignità con lavoro in presenza, del quale rappresenta solo una variante organizzativa.

Fonte: Italia Oggi n. 226 del 25/09/2021 pag. 25, Nella p.a. si ritorna in ufficio
Autore: Luigi Oliveri

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