Il Governo è al lavoro sul decreto che prevede il progressivo ritorno in presenza ordinario del pubblico impiego a partire dal 15 ottobre come conseguenza diretta dell’obbligo di Green Pass, ribaltando la logica emergenziale che ha dominato negli ultimi mesi a causa della pandemia da Covid-19. Il nuovo Dpcm fisserà i principi alla base del rientro, che sarà disciplinato sul piano operativo dalle Linee guida su cui sta lavorando il ministero per la Pa. Le ipotesi parlano di un rientro progressivo, che parte dal personale più direttamente impegnato nelle attività al pubblico per passare poi agli uffici. Distinzioni da considerate in modo flessibile soprattutto negli enti locali, dove il lavoro allo sportello e quello in ufficio spesso coesistono nella giornata dello stesso dipendente.
Il ritorno in presenza ordinario archivia lo smart working?
La strategia del governo è chiara: l’obbligo di Green Pass allargato a tutto il mondo del lavoro serve ad archiviare lo Smart Working come modalità “ordinaria” nell’impianto emergenziale nato nel marzo del 2020 che aveva relegato la presenza in ufficio nel ruolo di eccezione. Il cambio di prospettiva, che non riguarda il personale dei settori in cui la presenza è sempre stata imprescindibile, andrà poi declinato in ogni amministrazione sulla base delle scelte organizzative lasciate all’autonomia dei dirigenti. Nel nuovo quadro normativo saranno assenti le percentuali minime di lavoro agile da assicurare ai dipendenti, con l’unica eccezione del 15% che rimarrà il punto di riferimento delle amministrazioni che non adotteranno il Piano organizzativo. Le nuove regole a regime saranno fissate dai contratti nazionali.
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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 23/09/2021, “Pa, in arrivo il decreto che rende “ordinaria” la presenza in ufficio”
Autore: Gianni Trovati
