Smart working p.a., si cambia
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Smart working p.a., si cambia

Smart working p.a.: si punta sui risultati e sul ruolo dei dirigenti chiamati alla misurazione della performance.

Il ministro della Pubblica amministrazione, in una audizione alla Camera, ha reso note le direttive che ispireranno lo smart working p.a. in futuro:

  • misurazione dei risultati;
  • coinvolgimento dei dirigenti nel responsabilizzare e motivare i dipendenti pubblici;
  • formazione;
  • semplificazione;
  • digitalizzazione;
  • messa a terra del Pnrr.

Si continua quindi a seguire la strada segnata dal precedente Governo puntando maggiormente sulla performance.

Smart working p.a.: cos’ha in mente il Governo?

Secondo il ministro della p.a. Zangrillo, è sbagliato partire dal presupposto che lo smart working funzioni bene solo nel settore privato. La pubblica amministrazione non deve essere differente dalle altre organizzazioni e permettere il lavoro da casa non significa concedere “una semi vacanza” ai dipendenti pubblici.

Lo step successivo è rappresentato dal passaggio dalla logica del controllo a quella della misurazione degli obiettivi e, in quest’ottica, sarà fondamentale il ruolo dei dirigenti.

A tal proposito, il ministro ha sottolineato come “nel nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 1° dicembre e adottato in attuazione di quanto previsto dal D.L. PNRR 2, viene sottolineato il ruolo del dirigente, chiamato alla misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo”.

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Fonte: Italia Oggi n. 294 del 14/12/2022 pag. 37
Autore: Francesco Cerisano

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