Nel caso in esame, nell’ambito del settore dei vigili urbani, un dipendente comunale, istruttore direttivo di vigilanza, ha impugnato i seguenti atti:
- la determinazione di nomina, del dirigente ad interim della Polizia municipale, a responsabile dell’ufficio supporto operativo;
- il decreto con il quale il sindaco conferisce l’incarico, di comandante ad interim, al dirigente dell’Avvocatura comunale.
Secondo il dipendente, il ruolo di comandante della municipale può essere attribuito solo a personale inquadrato nei ruoli del Corpo o Servizio.
Inoltre, tale ruolo è incompatibile con lo svolgimento di altre funzioni o incarichi.
Il Tar ha dichiarato fondato il ricorso.
I giudici amministrativi, infatti, hanno accolto l’istanza che attribuisce il ruolo di comandante solo al personale inquadrato nei ruoli della polizia locale.
Per di più, a tale regola non deroga l’art. 1, co. 221, della legge n. 208/2015 che:
- consente, al personale della Polizia municipale, di assumere l’incarico di dirigente di altri settori del comune,
- ma non consente ai dirigenti comunali di assumere il ruolo di comandante della municipale.
Come si è espresso il Consiglio di Stato sul ruolo del comandante dei vigili urbani?
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2518/2024, ha sostenuto che la funzione di comandante dei vigili urbani può essere assunta soltanto dal personale in ruolo della polizia municipale, come prevede la legge regionale.
Infatti, il personale della municipale viene reclutato con certi criteri e determinati profili professionali e formativi per poter svolgere le funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale.
Tali delicate mansioni non possono essere svolte da funzionari e dirigenti di altri settori “ordinari” dell’ente.
Infine, in caso di assenza o impedimento, il comandante può essere sostituito solo dal vice o, in assenza anche di quest’ultimo, dal personale comunque del Corpo o Servizio di polizia locale.
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Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 27/03/2024
Autore: Amedeo Di Filippo
