La Corte di Cassazione ha annullato le sanzioni per violazione limiti velocità rilevata con autovelox poichè l’apparecchio si trovava a meno di 1 km dal cartello con la velocità massima. Con l’ordinanza 31 agosto 2023, n. 25544, infatti, ha respinto il ricorso proposto dall’Unione dei Comuni contro la decisione del giudice di merito di annullamento della decurtazione dei punti patente e la sanzione di 550 euro per la violazione dell’art. 142, co. 9, del Codice della strada.
L’amministrazione locale chiedeva la disapplicazione per irragionevolezza del capo 7.6 allegato dal D.M. n. 282/2017 che dà attuazione all’art. 25, co. 2 della Legge n. 120/2010. Il decreto sarebbe irragionevole perché equipara l’intersezione di strada ove il limite di velocità è minore, come nel caso di specie, all’ipotesi in cui il limite di velocità è maggiore. La distanza minima di un chilometro, secondo l’ente locale, dovrebbe essere necessaria soltanto quando il segnale impone di abbassare per la prima volta la velocità e non se è un segnale che ripete il limite precedente.
Violazione limiti velocità e distanza tra segnale e autovelox: ecco come la pensano i giudici
I giudici della Cassazione sono di parere contrario. La sanzione pecuniaria e il taglio dei punti patente vanno annullati in base al principio secondo cui l’autovelox si trova a meno di un chilometro dal cartello con la velocità massima. E lo stesso vale anche se il segnale ripete il limite precedente. Non conta, infatti, che lo spazio minimo fra il cartello e l’apparecchio di rilevamento elettronico serva a consentire al conducente del veicolo di ridurre l’andatura del mezzo senza rischi: il segnale contiene comunque un’imposizione al di là dell’esistenza di un precedente limite e della relativa entità.
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Fonte: ItaliaOggi n. 205 del 01/09/2023 pag. 26 “Addio taglio punti perché serve un chilometro tra segnale e autovelox”
Autore: Dario Ferrara
