È stato dato il via libera al decreto di riparto del contributo alla finanza pubblica per gli anni dal 2025 al 2029.
Conseguentemente, gli enti territoriali sono ora a conoscenza degli elementi necessari per:
- la partecipazione agli obiettivi di finanza pubblica;
- l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dal nuovo quadro della governance economica europea.
In particolare, dal 2025 al 2029, gli enti territoriali devono sottostare a due obblighi.
Il primo obbligo coinvolge Comuni, Province e Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della Regione Sardegna.
Tale vincolo non si applica agli enti in dissesto o in procedura di riequilibrio finanziario o che abbiano sottoscritto accordi con il Governo.
L’obbligo consiste nel vincolo di iscrivere nella missione 20 “Fondi e accantonamenti” della parte corrente di ciascuno degli esercizi del bilancio di previsione, alla voce U.1.10.01.07.001 “Fondo obiettivi di finanza pubblica”, un importo pari al contributo annuale alla finanza pubblica.
Si tratta del contributo approvato e riportato negli Allegati C e D del decreto.
In riferimento al bilancio di previsione 2025-2027, il fondo deve essere iscritto entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di riparto, mediante una variazione di bilancio approvata con atto del Consiglio, dopo aver acquisito il parere dell’organo di revisione.
Oltre all’iscrizione in bilancio del contributo alla finanza pubblica, quale ulteriore obbligo gli enti devono rispettare?
Gli enti, inoltre, devono conseguire, ai fini dell’equilibrio di cui all’art. 1, co. 821 della Legge n. 145/2018, un saldo W2, denominato “equilibrio di bilancio”, non negativo.
Tale saldo tiene conto:
- dell’avanzo/disavanzo applicati;
- del fondo pluriennale vincolato;
- delle entrate vincolate e accantonate non utilizzate nel corso dell’esercizio.
Il descritto secondo vincolo si applica a tutti i Comuni, le Province e le Città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della Regione Sardegna.
Entro il 30 giugno dell’esercizio successivo a quello di riferimento, con decreto del Mef, sulla base dei rendiconti trasmessi alla Bdap, sarà verificato il rispetto a livello di comparto degli enti territoriali dell’accantonamento al fondo e dell’equilibrio.
Nel caso di mancato rispetto degli obiettivi, con lo stesso decreto saranno individuati gli enti che, nell’esercizio precedente, risultano inadempienti e che, nei successivi 30 giorni, saranno obbligati a iscrivere nel bilancio di previsione con riferimento all’esercizio in corso di gestione, un accantonamento pari alla sommatoria in valore assoluto del saldo, registrato nell’esercizio precedente se negativo, e del minore accantonamento del fondo rispetto al contributo annuale alla finanza pubblica quantificato per l’ente.
Infine, per gli enti che non trasmetteranno entro il 31 maggio alla Bdap i dati di consuntivo o preconsuntivo relativi all’esercizio precedente, il contributo alla finanza pubblica sarà incrementato del 10%.
Fonte: Ntplusentilocaliedilizia del 28/01/2025 “Nuove regole di finanza pubblica 2025-2029: scadenze e sanzioni per enti territoriali”
Autore: Patrizia Ruffini