Con la sottoscrizione dei nuovi Ccnl, il lavoro in presenza prevalente rispetto al lavoro agile nella P.a. non è in discussione.
Di recente, tra gli interpreti e gli operatori del settore si è diffusa la convinzione che i nuovi Ccnl conterranno una disciplina del lavoro agile libera dal vincolo della prevalenza della presenza in servizio. Questa teoria si fonda su un passaggio delle Linee Guida della Conferenza Unificata sul lavoro agile secondo il quale la loro efficacia cessa con l’entrata in vigore delle norme contrattuali con esse incompatibili.
In realtà, la disciplina lavoro agile non è svincolata dalla prevalenza della presenza in servizio per due motivi:
- il Ccnl non applica le Linee Guida nelle parti incompatibili;
- il Ccnl non si interessa della prevalenza o meno della presenza in ufficio sul lavoro agile: ciò è legato esclusivamente all’ambito organizzativo e, quindi, di competenza del soggetto che dispone del potere normativo.
Qual è la fonte da cui discende il lavoro in presenza prevalente sul lavoro agile?
L’aspetto decisivo riguarda la fonte normativa che assicura la prevalenza della presenza in servizio, cioè il D.M. 8 ottobre 2021. Esso, infatti, chiarisce che le Linee Guida sono emesse solo ai fini dell’omogenea attuazione delle misure previste dal decreto e ne chiariscono i criteri di applicazione.
La contrattazione nazionale collettiva, in sostanza:
- non disapplica le Linee Guida;
- non priva di efficacia il D.M. 8 ottobre 2021, che definisce la prevalenza del lavoro in presenza sul lavoro agile.
Se si volesse eliminare il vincolo della prevalenza del lavoro in presenza, bisognerebbe modificare il contenuto del decreto con un altro o con una norma di rango superiore.
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Fonte: ItaliaOggi n. 17 del 21/01/2022 pag. 35 “Lavoro in presenza prevalente”
Autore: Luigi Oliveri
