Il nuovo Piano Nazionale Anticorruzione (Pna) si cimenta con la difficile conciliazione Piano anticorruzione e Piao con cui dovranno cimentarsi gli enti.
L’aggiornamento del Pna elaborato dall’Anac si scontra, infatti, con la necessità di integrare i piani triennali della prevenzione della corruzione col nuovo strumento del Piao. Per questo l’Anac fornisce alcune indicazioni che le amministrazioni dovranno provare a rendere concrete.
Nello specifico, per quanto concerne l’integrazione Piao e Piano Triennale Anticorruzione, l’Anac ricorda che è necessario evitare che il Piao sia solamente una banale raccolta di piani assorbiti dal nuovo strumento. A tal proposito, lo stesso Pna invita le amministrazioni a redigere le sezioni del Piao relative all’anticorruzione e alla trasparenza coordinando i diversi profili della performance e dell’anticorruzione.
Piano anticorruzione e Piao: cos’altro suggerisce il Pna?
In aggiunta, il Pna insiste sull’analisi come “presupposto dell’intero processo di pianificazione per guidare sia nella scelta delle strategie capaci di produrre valore pubblico sia nella predisposizione delle diverse sottosezioni del Piao”.
In merito all’ambito della trasparenza, il Pna ricorda alle amministrazioni obbligate al Piao di introdurre, nella sezione anticorruzione, una sottosezione dedicata alla programmazione della trasparenza.
Inoltre, numerose sono le semplificazioni per amministrazioni ed enti con pochi dipendenti, che riguardano le p.a. fino a 49 dipendenti. Tra le principali semplificazioni la possibilità di confermare, per le successive due annualità, lo strumento programmatorio in vigore con apposito atto dell’organo di indirizzo.
Infine, l’Anac, per controbilanciare le semplificazioni per gli enti con meno di 50 dipendenti, ritiene che essi debbano rafforzare il monitoraggio. Tale aspetto permette di far emergere fattori di rischio e di ridefinire la programmazione per il triennio successivo.
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Fonte: Italia Oggi n. 288 del 07/12/2022 pag. 36
Autore: Luigi Oliveri
