Il PNRR, pur confermando la disciplina dell’ordinamento contabile stabilito dal D.Lgs. n. 118/2011, ha introdotto, tuttavia, alcune deroghe per gli enti locali ed ha rafforzato i meccanismi di tracciamento delle risorse.
Il D.L. n. 77/2021, all’art. 9, co. 4, stabilisce che gli enti locali “assicurano la completa tracciabilità delle operazioni e la tenuta di una apposita codificazione contabile per l’utilizzo delle risorse del PNRR secondo le indicazioni fornite dal Ministero dell’economia”.
Di conseguenza, il D.M. 11 ottobre 2021, all’art. 3, co. 3, ha previsto che le risorse del piano devono essere gestite mediante appositi capitoli, all’interno del piano esecutivo di gestione o del bilancio finanziario gestionale, “al fine di garantire l’individuazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento specifico”.
Quali sono i compiti e le verifiche stabilite dalla circolare della RGS per gli enti locali?
La circolare n. 29/2022 della Rgs ha stabilito che gli enti locali devono accendere “appositi capitoli all’interno del piano esecutivo di gestione o del bilancio finanziario gestionale al fine di garantire l’individuazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento specifico e integrano la descrizione dei capitoli con l’indicazione della missione, componente, investimento e codice unico di progetto (Cup)”.
Il Cup è l’elemento indispensabile per il funzionamento del sistema di monitoraggio ReGiS e deve essere indicato in tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei e informatici, compresi gli ordini di pagamento, al fine di garantire il collegamento ad uno specifico progetto di investimento.
Per i progetti con procedure di gara già espletate prima dell’ammissione a finanziamento sul PNRR, la perimetrazione è possibile solo integrando le descrizioni dei capitoli con l’indicazione della missione, componente, investimento e del Cup.
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Fonte: Italia Oggi n. 260 del 04/11/2022 pag. 35
Autore: Matteo Barbero
